Discussione:
Il labrinto del vaso di Tragliatella (e dintorni)
(troppo vecchio per rispondere)
Bhisma
2017-11-20 11:51:48 UTC
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Sulla non facile interpretazione del fregio sull'"oinochoe"
(sostanzialmente una tipologia di brocca da vino) ritrovata
nell'Ottocento a Tragliatella (zona dell'antica Caere) in una tomba si
è al solito scritto moltissimo, e le conclusioni sono al solito
decisamente ipotetiche.

Si tratta di un vaso decorato a graffito su sfondo chiaro in uno stile
denominato etrusco-corinzio, che ne consente la datazione intorno al
VII° sec. a.C.

Bisogna premettere che il fregio va contestualizzato in un molto più
generale problema irrisolto, quello della effettiva portata
dell'influsso e della penetrazione della mitologia e della cultura
narrativa e figurativa greche su una cultura orientalizzante come
quella etrusca arcaica. Per una trattazione generale dell'argomento,
rimando agli articoli linkati in nota [1] e [2]
Qui importa soprattutto osservare che l'identificazione di noti miti
greci quando rappresentati nell'arte etrusca risulta non di rado
problematica, sia perché l'artista etrusco apporta spesso alcune
proprie varianti originali (e anche quando si ipotizzi la presenza di
aedi ed artigiani greci nel territorio etrusco vanno tenute presenti le
variazioni apportate dalla committenza, solitamente élites etrusche
intenzionate ad appropriarsi della cultura greca a scopo
autocelebrativo pur mantenendo una precisa identità propria) sia perché
nella stessa area greca ancora in questo periodo il mito è molto fluido
e suscettibile di variazioni anche importanti ad opera del singolo
artista.

Detto questo, il fregio, nella parte centrale e superiore del vaso,
sviluppato su un piano orizzontale, si presenta così:
https://goo.gl/HA6npf
(Nell'ansa del vaso è rappresentato un serpente, nella parte inferiore
figure di animali non ritenute particolarmente problematiche)

Come si vede, pressoché centrale è una struttura che viene solitamente
ritenuta la rappresentazione di un labirinto a sette rami in stile
"cretese". L'omogeneità con i labirinti rappresentati sulle monete di
Cnosso è in effetti estrema https://goo.gl/j2TLTQ
Va tuttavia ricordato che simboli del tutto analoghi e interpretabili
tutti come labirinti si ritrovano con frequenza impressionante in
culture antiche molto distanti ed estranee tra loro nel tempo e nello
spazio, tanto da costituire in certo senso un "mistero" di per sé [3]
Nel labirinto è iscritta una parola che solitamente viene letta come
"truia"
Dal labirinto sembrano uscire due figure di cavalieri, entrambi dotati
di scudo (sul quale si ritene solitamente raffigurato un uccello) uno
dei quali porta con sé una lancia o lungo bastone mentre l'altro reca
in groppa una figura difficilmente identificabile nella quale si è
ravvisata una scimmia, o una divinità funeraria a seconda delle
ipotesi. Seguono, a piedi, un uomo nudo con bastone, sette figure
maschili con scudo (sul quale pare rappresentato un cinghiale) e
giavellotti, separate da un'altra scritta di difficile interpretazione
(parzialmente interpretata come "mi Amnu arce", "mi (il vaso) fece
Amnu) e "mi thes atheia" mi (il vaso) donò Ateia, da un gruppo di uomo
imberbe con perizoma a cui una donna con veste a losanghe offre un
oggetto (interpretato come gomitolo, oppure come pomo) tra i due una
bambina (o forse un genio familiare o forse un personaggio minore tipo
nutrice o serva) sulla cui spalla l'uomo tiene una mano. Ancora oltre,
un'altra figura femminile con una veste dello stesso tipo, in piedi
presso quello che viene interpretato come un altare in un gesto di
offerta rituale. Dall'altro lato del labirinto, coppie uomo-donna che
fanno sesso.

Nella porzione superiore del fregio, una figura caprina condotta da un
uomo nudo, uccelli, ancora donna in veste a losanghe e uomo in perizoma
che si prendono per mano, una nave, un'altra figura caprina.

Cercando di attenersi a un'interpretazione strettamente mitologica del
fregio, che ad addentrarsi in quella simbolica generale non basterebbe
un libro (basti pensare che ad esempio per i due cavalieri è stata
proposta una lettura del tipo: re sacro entrante in ruolo quello con la
lancia, re sacro morto quello con la figura in groppa al cavallo,
sacrificio e ricambio del re-sacerdote, Ramo d'oro, sessualità
ierogamica dopo la consacrazione labirintica per assicurare la
fecondità della natura e chi più ne ha più ne metta) quella più
gettonata vede nel fregio ll'impresa di Teseo: uscito vittorioso dal
labirinto assieme ai suoi compagni che improvvisano una danza. In
questa interpretazione gli uccelli presenti vengono identificati come
gru, in riferimento, al "geranos", la "danza delle gru" che sappiamo
storicamente essere stata eseguita in celebrazione di Teseo, l'uomo
nudo col bastone sarebbe un aedo che guida la danza cantando le sue
lodi, l'oggetto rotondo sarebbe il gomitolo di filo che Arianna offre a
Teseo per aiutarlo a uscire dal Labirinto e che invoca gli dèi per il
suo successo, i gruppi erotici alluderebbero all'amore tra i due, il
gruppo superiore rappresenterebbe Teseo ed Arianna pronti a partire per
nave, con vittime sacrificali adeguate all'occasione. [4]

Altri studiosi, assimilando il labirinto a Troia, confortati in questo
dall'iscrizione "truia" e leggendo la scritta accanto alla ragazza come
"mi velena" io sono Elena, vedono rappresentati nel fregio episodi del
ciclo Troiano: la guerra di Troia e le avventure connesse come
"labirinto di eventi" che porta alla guerra (gli armati), l'oggetto
circolare sarebbe il pomo che Paride assegnò ad Afrodite in cambio di
Elena, la figura all'altare Era che giura vendetta, le scene erotiche
riferibili all'amore tra Elena e Paride, il fregio superiore con scena
presso la nave, il ratto di Elena stessa.
Va detto però che questa interpretazione risulta piuttosto minoritaria
rispetto alla precedente. [5]



[1]
Vincenzo Bellelli - L’impatto del mito greco nell’Etruria
orientalizzante: la documentazione ceramica
https://goo.gl/M1CQJz

[2]
Atti convegno Taranto 1993 - MAGNA GRECIA ETRUSCHI FENICI
https://goo.gl/fL1tZF

[3]
M. Elviro - Il mistero del labirinto
https://goo.gl/uzCy89

[4]
Archart.it "Oinochoe di Tragliatella
https://goo.gl/JLuDCb

[5]
Centro studi Mythos "Il fregio dell'oinochoe di Tragliatella"
https://goo.gl/sXQ97v
Bhisma
2017-11-20 12:08:57 UTC
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Post by Bhisma
assimilando il labirinto a Troia,
Di solito chi opina verso questa seconda interpretazione rammenta che i
Ludi Troiani presso l'antica Roma (giovinetti che a cavallo compivano
intricate evoluzioni, la cerimonia stessa era ritenuta antichissima)
avevano uno spiccato carattere di danza "labirintica".
Arne Saknussemm
2017-11-20 14:33:02 UTC
Permalink
:: On Mon, 20 Nov 2017 11:51:48 -0000 (UTC)
:: (it.discussioni.misteri,it.cultura.storia)
le variazioni apportate dalla committenza, solitamente élites etrusche
intenzionate ad appropriarsi della cultura greca a scopo
autocelebrativo pur mantenendo una precisa identità propria) sia
esatto, ossia quanto succedeva anche nel medioevo/rinascimento (e non
solo); in alcuni casi era il committente a richiedere una diciamo così
"personalizzazione", in altri era l'artista ad introdurla in modo da
"leccare" il committente e spillargli un compenso maggiore, alla fine
della fiera, il mondo è girato (più o meno) sempre in un certo modo ;)
https://goo.gl/HA6npf
Come si vede, pressoché centrale è una struttura che viene solitamente
ritenuta la rappresentazione di un labirinto a sette rami in stile
"cretese".
Nel disegno sinceramente il "labirinto" somiglia poco a quello "a pacco
di intestini" tramandato sulle monete (https://goo.gl/j2TLTQ appunto),
non so se o come il disegno sia stato tratto dalla raffiguazione
originale (sarebbe utile averne una foto), ma se il disegno è fedele,
la rapprensentazione potrebbe anche non essere quella utilizzata per le
monete e simboleggiare qualcosa di diverso
Va tuttavia ricordato che simboli del tutto analoghi e interpretabili
tutti come labirinti si ritrovano con frequenza impressionante in
culture antiche molto distanti ed estranee tra loro nel tempo e nello
spazio, tanto da costituire in certo senso un "mistero" di per sé [3]
vero, quella del "labirinto" pur se rappresentata in modo diverso è una
figura ricorrente in molte culture diverse e distanti; del resto,
l'idea di creare un cammino convoluto che scoraggi o disorienti i "non
iniziati" è un'idea comune anche a moltissime religioni, basti pensare
alla divisione in caste o livelli (et similia) e l'accesso "limitato"
alla conoscenza, per rendersene conto; d'altro canto è anche normale,
"ti faccio salire di livello solo se mi fido di te" (oppure ti fornisco
una carica "apparente" senza farti sapere un accidente, basta che molli
il tuo oro :D)
Nel labirinto è iscritta una parola che solitamente viene letta come
"truia" Dal labirinto sembrano uscire due figure di cavalieri,
non so se siano entrambi "cavalieri"
entrambi dotati di scudo (sul quale si ritene solitamente raffigurato
un uccello) uno dei quali porta con sé una lancia o lungo bastone
o anche un bastone con lama; in breve un'estremità del bastone porta
una lama
mentre l'altro reca in groppa una figura difficilmente identificabile
nella quale si è ravvisata una scimmia, o una divinità funeraria a
seconda delle ipotesi.
femmina, almeno guardando la rappresentazione
Seguono, a piedi, un uomo nudo con bastone, sette figure maschili con
scudo (sul quale pare rappresentato un cinghiale) e giavellotti,
ma il cinghiale non era uno dei simboli usati da alcune "casate"
etrusche ?
separate da un'altra scritta di difficile interpretazione
(parzialmente interpretata come "mi Amnu arce", "mi (il vaso) fece
Amnu) e "mi thes atheia" mi (il vaso) donò Ateia, da un gruppo di
uomo imberbe con perizoma a cui una donna con veste a losanghe offre
un oggetto (interpretato come gomitolo, oppure come pomo) tra i due
una bambina (o forse un genio familiare o forse un personaggio minore
tipo nutrice o serva) sulla cui spalla l'uomo tiene una mano.
opterei per la bambina, se si tratta di personaggi di un certo rango,
il personaggio minore non potrebbe avere le stesse vesti, mentre nel
caso di una bambina (una figlia) la cosa avrebbe un senso e l'idea
della figlia potrebbe essere confermata dal gesto dell'uomo
Ancora oltre, un'altra figura femminile con una veste dello stesso
tipo, in piedi presso quello che viene interpretato come un altare in
un gesto di offerta rituale. Dall'altro lato del labirinto, coppie
uomo-donna che fanno sesso.
si ma ... hai provato ad affiancare le immagini ? Io l'ho fatto ora, e
se ci pensi, diventa tutto molto più complicato, sia perchè non è certo
quale debba essere l'immagine iniziale (il "labiririnto" ?) sia perchè
dipende dal verso nel quale si legge la scena, questo non vale per la
scena rappresentata in alto che (apparentemente) è ben distanziata e
dovrebbe quindi essere una scena unica così come visibile

Loading Image...
Nella porzione superiore del fregio, una figura caprina condotta da un
uomo nudo, uccelli, ancora donna in veste a losanghe e uomo in
perizoma che si prendono per mano, una nave, un'altra figura caprina.
Il futuro ? Figure in alto (discendenti) che onorano il passato e
mostrano agli antenati il loro successo ed al contempo, a chi guarda il
caso, da quale stirpe provengano ? O forse le figure in altro
rappresentano semplicemente la cessione da parte del padre (che se ne
va con il capro ed il pollame) di una figlia (notare il gesto della
figura maschile a destra) al marito, che a sua volta si porta via della
cacciagione (la dote della figlia, notare come le figure a destra siano
state rappresentate in verticale)

Oh... poi magari ho scritto un mucchio di fesserie, del resto non è il
mio campo :)
Bhisma
2017-11-21 10:04:35 UTC
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Post by Arne Saknussemm
Nel disegno sinceramente il "labirinto" somiglia poco a quello "a
pacco di intestini" tramandato sulle monete (https://goo.gl/j2TLTQ
appunto), non so se o come il disegno sia stato tratto dalla
raffiguazione originale (sarebbe utile averne una foto),
Non ci sono molte foto chiare su Internet. Forse questa è la migliore
https://goo.gl/sQVpqf
Post by Arne Saknussemm
se il disegno è fedele,
la rapprensentazione potrebbe anche non essere quella utilizzata per
le monete e simboleggiare qualcosa di diverso
Praticamente tutti gli archeologi che se ne sono occupati ci vedono un
labirinto e per quel (poco) che conta pare un labirinto anche a me.

Di interpretazioni diverse sono a conoscenza solo di una che suggerisce
di vederci un fegato sacrificale da leggere a cura di un aruspice.
Ma, sempre per quello che vale, mi convince poco.
Tra l'altro se non ricordo male la propone Giovanni Feo, un
appassionato che ha scritto molto sugli Etruschi.
E' un'ottima persona, ho avuto modo di parlarci, e ha fatto pure dei
lavori sul campo molto interessanti -- fu lui a farmi conoscere
l'osservatorio megalitico di Poggio Rota, del quale parlai qui a suo
tempo -- ma quando si viene alle interpretazioni simboliche fa voli
troppo prolungati a mio parere.
Intendiamoci, certe comparazioni e il tentativo di restituire in
qualche modo il senso iniziatico di molte cose delle civiltà antiche
sono legittimi e pure molto interessanti, ma è sin troppo facile
arrivare a conclusioni del tutto soggettive.
L'archeologia scientifica è forse troppo arida, catalogativa e terra
terra, alle volte, ma almeno si attiene a terreni relativamente solidi.
Se devo parlare di misteri delle culture antiche, per scelta,
preferisco fare anch'io così.
Se poi uno si appassiona all'aspetto misterico-sacrale, allora Feo se
non altro è più serio e documentato di tanti. Basta non perdere di
vista che necessariamente si tratta di illazioni.

Comunque, la leggenda che vuole che le mura di Troia fossero un
labirinto su cui si basa chi vuol vedere nell'oinochoè di Tragliatella
una rappresentazione del ciclo troiano, è antica, ma non so
precisamente a quando rimonti.
Così (mura o città di Troia) vengono spesso chiamati in loco i
labirinti scandinavi, ma solitamente vengono assegnati all'epoca
altomedievale, con buona pace dei sostenitori di un "Omero baltico"

Ad ogni modo, l'idea che il "lusus Troiae romano" fosse effettivamente
collegato alla rappresentazione di un labirinto, trova un sostenitore
prestigiosissimo nientemeno che in Dumézil. Molto interessante anche la
sua idea che Virgilio, nel rappresentarci Laocoonte che vibra un colpo
di lancia contro il cavallo di Troia, volesse senza esplicitarlo far
risalire l'origine del "sacrificio del cavallo di ottobre", altro
arcaico rito romano al ciclo troiano, come il "lusus Troiae" stesso.
Post by Arne Saknussemm
non so se siano entrambi "cavalieri"
Di certo sono entrambi a cavallo :-)
E tipicamente a cavallo in guerra ci andavano i ricchi e le persone
importanti, all'epoca del vaso.
Forse non saranno ancora "cavalieri" nel senso classico (romano) del
termine, ma quasi sicuramente sono figure socialmente preminenti su
quelle appiedate, nel vaso.
Post by Arne Saknussemm
ma il cinghiale non era uno dei simboli usati da alcune "casate"
etrusche ?
Discorsone.
La caccia al cinghiale era un'attività favorita dei nobili etruschi,
spesso rappresentata su affreschi, ceramiche, gioielli etc.
Su questo tema specifico della caccia al cinghiale, anni fa fecero
anche una bellissima mostra a Castiglion Fiorentino, che ebbi la
fortuna di poter visitare.
SU questo interesse per il cinghiale, visto come simbolo di forza e
potenza si creano molte simbologie: ricorre su scettri, anelli, monete
e via dicendo.
Inoltre, per la solita tendenza grecizzante che abbiamo visto, su tutto
ciò si innesta l'acquisizione di miti greci, che influiscono sulla
ceramica e sull'arte etrusca ad alti livelli.: in particolare il
cinghiale calidonio ucciso da Meleagro è rappresentato nientemeno che
sul celebre Vaso François (che ora che ci penso presenta anche scene
tratte dal mito di Teseo, sarebbe interessante confrontarle)
In ogni caso, secondo diverse versioni del mito, alla famosa caccia al
cinghiale caledonio partecipo' anche Teseo.
Questa caccia in effetti è un'occasione mitologica in cui si ritrovano
assieme diversi eroi di una generazione precedente a quelli del ciclo
troiano: Pelèo padre di Achille, Laerte padre di Odisseo, Castore e
Polluce, Nestore (che infatti era vecchissimo all'epoca delle guerra di
Troia) Giasone, e altri ancora meno famosi.
Strabone conosce anche un'altra versione ancora per cui Teseo, da solo,
avrebbe ucciso la madre del cinghiale di Calidone.

In altri termini, il cinghiale sullo scudo degli appiedati potrebbe
anche rafforzare la tesi di chi vede nel fregio di Tragliatella un
riferimento al mito di Teseo.

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