artamano
2004-10-27 19:29:43 UTC
La collana visione e revisione storica è stata inaugurata nel 1991, con la
pubblicazione, da
parte delle Edizioni di Ar, http://www.libreriaar.it , del mio primo studio
revisionistico, La soluzione finale. Problemi e
polemiche. Il revisionismo storico, fondato dall'ex resistente francese Paul
Rassinier, afferma
che il piano di sterminio in massa presuntamente ordinato dal governo del
Reich durante la
seconda guerra mondiale, e che avrebbe dovuto essere attuato essenzialmente
in appositi campi
di sterminio situati in Polonia, mediante camere a gas costruite a scopo
omicida come se ne
racconta nella storiografia ufficiale , non ha alcun fondamento provato.
Nato dall'esperienza
diretta di Rassinier della vita in due campi di concentramento, il
revisionismo, dopo un
necessario periodo di incubazione, ha cominciato ad assumere rigore
scientifico all'inizio degli
anni Ottanta, grazie soprattutto a studiosi come Robert Faurisson, Wilhelm
Stäglich e Arthur
Butz. Dall'inizio degli anni Novanta, dopo l'apertura degli archivi prima
segreti dell'ex
Unione Sovietica, i progressi storiografici del revisionismo sono stati
immensi.
Il mio primo studio pubblicato nella collana sopra indicata espone il
bilancio dello stato
della ricerca risultante dagli atti di due importanti congressi
internazionali che si svolsero nella
prima metà degli anni Ottanta, e mostra l'ineluttabile sfacelo della
storiografia ufficiale. Partita
inizialmente dall'ipotesi dell'esistenza di un ordine scritto di sterminio
ebraico, passata poi,
inevitabilmente, all'ipotesi di un ordine verbale, ora essa si è ridotta,
con la sua corrente
funzionalistica, all'ipotesi del "cenno della testa": Hitler avrebbe fatto
capire ai propri
collaboratori che desiderava lo sterminio ebraico con un... cenno della
testa! Il mio studio
delinea inoltre la genesi e lo sviluppo della "soluzione finale",
dimostrando che essa non era un
piano di sterminio, bensì un piano di trasferimento ebraico nei territori
orientali occupati dai
Tedeschi.
Auschwitz: la prima gasazione, apparso nel 1992 (1), è uno studio specifico
di 190 pagine,
ancora insuperato, che dimostra l'inconsistenza storico-documentaria del
presunto evento
indicato nel titolo, il quale avrebbe successivamente innescato le gasazioni
in massa ad
Auschwitz. Esso è riuscito persine a scuotere le certezze di Jean-Claude
Pressac, che, in una
intervista apparsa nel 2000 (2), è giunto a dubitare della realtà storica
della prima gasazione.
Auschwitz: fine di una leggenda (1994) (3) è un'analisi storico-tecnica del
libro di J.-
C.Pressac, Les crématoires d'Auschwitz. La machinerie du meurtre de masse
(4), all'epoca
imbandito come la confutazione totale e definitiva del revisionismo. In
realtà, questo testo
forniva una clamorosa conferma delle tesi revisionistiche su Auschwitz e ciò
fu presto
riconosciuto dai 'professi' della religione olocaustica. Dopo il fervido
entusiasmo iniziale, infatti,
Pressac subì un ostracismo rigoroso, da parte degli ambienti storiografici
ufficiali, durato fino
alla sua morte, avvenuta il 28 luglio 2003, che è passata inosservata dalla
stampa, perfino
francese!
Intervista sull'Olocausto, apparso nel 1995 (5), contiene il testo di una
intervista che
doveva essere pubblicata, sulla rivista Historia, insieme a quella di un
antagonista, il prof.
Cajani. Ma, all'ultimo momento, il direttore della rivista decise di
ospitare soltanto l'intervista al
prof. Cajani, temendo evidentemente che essa sfigurasse in un confronto
dialettico diretto.
Olocausto: dilettanti allo sbaraglio (1996) è una sorta di vademecum di
oltre 300 pagine
che espone e confuta in modo sistematico le menzogne e le imposture di
storici accreditati (e
improvvisati) come Pierre Vidal-Naquet, Georges Wellers, Deborah Lipstadt,
Till Bastian,
Florent Brayard, e altri personaggi minori. Nel 1995, grazie all'aiuto delle
Edizioni di Ar, potei
recarmi per la prima volta, insieme a Jürgen Graf, a Mosca, per esaminare i
documenti di
Auschwitz sequestrati nel 1945 dall'Armata Rossa e conservati nell'archivio
di via Viborgskaja.
Seguirono poi altre visite, in questo e in altri archivi dell'Europa
orientale. Il primo frutto della
documentazione da me raccolta è La "Zentralbauleitung der Waffen-SS und
Polizei Auschwitz"
(1998), uno studio storico sulla struttura e il funzionamento della
Direzione centrale delle
costruzioni di Auschwitz (responsabile della costruzione dei campi di
Auschwitz e Birkenau) di
cui, dall'apertura degli archivi ex sovietici, tutti parlavano, ma nessuno
sapeva esattamente
come fosse articolata, quali fossero i suoi compiti e come svolgesse le sue
attività
amministrative. Si tratta dunque di uno studio che fornisce un contributo
positivo alla
conoscenza di questo importante ufficio di Auschwitz. In tale saggio,
descrivo anche l'attività
delle ditte civili (almeno 46) e degli operai civili (800-1000), che
lavorarono nel "campo di
sterminio" di Birkenau, dalla sua costruzione alla sua chiusura, nel gennaio
1945!
Sonderbehandlung ad Auschwitz. Genesi e significato, pubblicato nel 2001
(6),
costituisce un altro contributo alla storia del campo di concentramento di
Auschwitz. Sulla base
di nuovi documenti (prima ignoti ai massimi esperti mondiali ufficiali di
Auschwitz), molti dei
quali sono riprodotti in fotocopia, dimostro che termini quali
Sonderbehandlung (trattamento
speciale), Sonderaktion (azione speciale) e simili, cui la storiografia
ufficiale attribuisce
significati criminali, si riferivano, in realtà, a dettagli ordinari e
innocui della vita nel campo.
Prossimamente, nella collana "visione e revisione storica" sarà inoltre
pubblicato un mio
monumentale studio, realizzato con la collaborazione dell'ing. Franco Deana,
e intitolato Forni
crematori di Auschwitz. L'opera si articola in due volumi. Il primo, di
testo, conta oltre 500
pagine e si suddivide in due parti. La prima si concentra sulle
caratteristiche storico-tecniche
della cremazione moderna, con particolare riferimento ai forni a gasogeno
riscaldati con coke (il
sistema di riscaldamento in uso nei crematori di Auschwitz-Birkenau).
La seconda parte è incentrata sulla ditta Topf und Sohne di Erfurt e
descrive, tra l'altro,
con la massima accuratezza, la struttura e il funzionamento dei forni
crematori da essa costruiti
ad Auschwitz-Birkenau; anche le questioni del consumo di coke, della durata
del processo di
cremazione e della capacità di cremazione degli impianti, vi sono studiate
con rigore scientifico.
Il secondo volume, è esclusivamente documentario e contiene 270 documenti
in gran parte
inediti e 360 fotografie, che illustrano in massima parte i forni
crematori dei campi di
concentramento ancora esistenti (crematori di Gusen, Dachau, Mauthausen,
Auschwitz,
Buchenwald, Stutthof, Lublino-Majdanek, Gross-Rosen, Terezin: tutti
esaminati e fotografati
personalmente). Quest'opera dovrebbe spazzare via in modo definitivo il
delirium
technologicum che ancora imperversa nella storiografia ufficiale su questo
argomento.
Dalla metà degli anni Novanta, ripeto, il revisionismo ha fatto dei
progressi enormi, come
è attestato dalla relativa letteratura scientifica. Nel 1997, è apparso il
primo numero della rivista
Vierteljahreshefte für freie Geschichtsforschung (Quaderni trimestrali per
la libera ricerca
storica), la più importante a livello mondiale, alla quale collaborano i
massimi specialisti. Il mio
contributo a essa consta di numerosi articoli scientifici, dedicati in
massima parte ad Auschwitz,
come "I 'Gasprüfer' di Auschwitz" (marzo 1998); "Le 'camere a gas' di
Majdanek" (giugno 1998);
"'Un documento chiave' una interpretazione alternativa.
Sulla sospetta falsificazione della lettera della Zentralbauleitung del
28.6.1943 relativa
alla capacità dei crematori" (giugno 2000); "Le camere mortuarie
seminterrate di Birkenau:
locali antiaerei o camere di disinfestazione?" (agosto 2000); "La
deportazione degli Ebrei
ungheresi del maggio-luglio 1944. Bilancio provvisorio" (dicembre 2001); "La
'scoperta del
'Bunker 1' di Birkenau: vecchie e nuove imposture" (giugno 2002); "'Niente
buchi, niente
camere a gas'. Studio storico-tecnico sulla questione delle aperture di
introduzione dello Zyklon
B sul soffitto del Leichenkeller 1 del crematorio II di Birkenau" (settembre
2002); "Le nuovere
visioni di Fritjof Meyer" (dicembre 2002); "'Fosse di cremazione' è falda
freatica a Birkenau"
(dicembre 2002); "La cifra dei quattro milioni di Auschwitz: genesi,
revisioni e conseguenze"
(aprile 2003); "Franciszek Piper e 'II numero dei morti di Auschwitz'"
(aprile 2003); "La
'gasazione' degli zingari ad Auschwitz il 2.8.1944 (aprile 2003); "Il ghetto
di Lodz nella
propaganda olocaustica. L'evacuazione del ghetto di Lodz e le deportazioni
ad Auschwitz"
(aprile 2003); "KL Sachsenhausen. Comunicazioni della forza e 'azioni di
sterminio' 1940-1945"
(luglio 2003); "Esperimenti di combustione con carne e grasso animale. Sulla
questione delle
fosse di cremazione nei presunti campi di sterminio del Terzo Reich" (luglio
2003); "Le camere
mortuarie seminterrate dei crematori di Birkenau alla luce dei documenti"
(dicembre 2003);
"Auschwitz: Gasprüfer e prova del gas residuo" (dicembre 2003); "Fiamme e
fumo dai camini
dei crematori" (dicembre 2003). Il numero di dicembre contiene anche un mio
scritto
commemorativo intitolato "II mio ricordo di Jean-Claude Pressac".
A partire dal 1998, ho iniziato un profìcuo sodalizio letterario con lo
storico revisionista
svizzero Jürgen Graf, dal quale sono nati tre studi fondamentali pubblicati
da Germar Rudolf:
KL Majdanek. Eine historische und technische Studie [II KL di Majdanek.
Studio storicotecnico],
Castle Hill Publishers, 1998 (7); Dos Konzentrationstager Stutthof und seine
Funktion
in der nationalsozialistischen Judenpolitik, Castle Hill Publishers, 1999
(8); Treblinka.
Vernichtungslager oder Durchgangslager? [Treblinka. Campo di sterminio o
campo di
transito?], Castle Hill Publishers, 2002, opera di oltre 400 pagine.
Circa lo sviluppo futuro del revisionismo storico, si può solo ripetere il
noto motto
faurissoniano: il futuro del revisionismo è roseo, quello dei revisionisti
nero.
1 Ed. francese: Auschwitz: le premier gazage, VH.O. Berchem, Belgio, 1999.
2 Cfr. V. Igounet, Histoire du négationnisme en France, Seuil, p. 644.
3 Ed. americana: Auschwitz. The End of a Legend, Institute for Historical
Review, 1994.
4 CNRS Ed., 1993; trad. it. Le macchine dello sterminio, Auschwitz
1941-1945, Feltrinelli, 1994.
5 Ed. americana: My banned holocaust Interview, Granata 1996.
6 Ed. tedesca: Sonderbehandlung in Auschwitz. Entstehung und Bedeutung eines
Begriffs, Castle Hill Publishers, 2003.
7 Ora disponibile anche in inglese: Concentration Camp Majdanek. A
Historical and Technical Study, Theses &
Dissertations Press, Chicago 2003.
8 Disponibile anche in italiano: KL Stutthof. Il campo di concentramento di
Stutthof e la sua funzione nella politica
ebraica nazionalsocialista, Effepi, Genova 2003; e in inglese: Concentration
Camp Stutthof and its Function in
National-Socialist Jewish Policy,
Theses & Dissertations Press, Chicago 2003.
-------------------------------------------------------------
Subject: IL RESTO DEL SICLO
Ecco una rivista mensile dedicata al revisionismo delle guerre mondiali,
delle odierne guerre coloniali in Afghanistan, in Iraq e in Palestina, ed
anche delle guerre future preparate dai pazzi della Casa Bianca
Analisi, informazioni, commenti, documenti
IL RESTO DEL SICLO
***@yahoo.it
N° 10 -- Ottobre 2004
SOMMARIO
Comunicato sul rapimento di Simona Torretta e Simona Pari, Campo
Antiimperialista
Nel lager di Guantanamo di Guy Fawkes
Falluja, i marine americani: "Uccisi oltre cento miliziani".
"E' ora di riconsiderare il ritiro dell'Iraq" Financial Times
La Likudizzazione del mondo: la vera eredità dell'11 settembre, Naomi Klein
Notizie dell'occupazione de .... l'Italia
Sigonella concede il bis Antonio Mazzeo
Israel Shamir: Il Don Chisciotte della Terra Santa
Alleanza... radicale? Andrea Carancini
La mistificazione del XX secolo Robert Faurisson
Le tracce di Mosè
Negazionismo ed antimperialismo. L'incontro
Ernst Zündel: un innocente dimenticato Gian Franco Spotti
Nascita e sviluppo del mito olocaustico di Giorgio Vitali
I segreti di Arolsen (Faurisson)
Verità senza realismo di Carlo Mattogno
Riflettori sul massacro di Katyn, Emanuele Giordana
Il libro di Yonassan Gershom
Da Pirandello a Barry Chamish, Mario Costa Cardòl
Con la collaborazione - volontaria o non - di Guy Fawkes, Naomi Klein,
Antonio Mazzeo, Andrea Carancini, Robert Faurisson, Gian Franco Spotti,
Giorgio Vitali, Carlo Mattogno, Emanuele Giordana, Mario Costa Cardòl, e
tanti altri.
Scaricabile gratuitamente ai siti:
http://aaargh-international.org/ital/ital.html
http://www.vho.org/aaargh/ital/ital.html
pubblicazione, da
parte delle Edizioni di Ar, http://www.libreriaar.it , del mio primo studio
revisionistico, La soluzione finale. Problemi e
polemiche. Il revisionismo storico, fondato dall'ex resistente francese Paul
Rassinier, afferma
che il piano di sterminio in massa presuntamente ordinato dal governo del
Reich durante la
seconda guerra mondiale, e che avrebbe dovuto essere attuato essenzialmente
in appositi campi
di sterminio situati in Polonia, mediante camere a gas costruite a scopo
omicida come se ne
racconta nella storiografia ufficiale , non ha alcun fondamento provato.
Nato dall'esperienza
diretta di Rassinier della vita in due campi di concentramento, il
revisionismo, dopo un
necessario periodo di incubazione, ha cominciato ad assumere rigore
scientifico all'inizio degli
anni Ottanta, grazie soprattutto a studiosi come Robert Faurisson, Wilhelm
Stäglich e Arthur
Butz. Dall'inizio degli anni Novanta, dopo l'apertura degli archivi prima
segreti dell'ex
Unione Sovietica, i progressi storiografici del revisionismo sono stati
immensi.
Il mio primo studio pubblicato nella collana sopra indicata espone il
bilancio dello stato
della ricerca risultante dagli atti di due importanti congressi
internazionali che si svolsero nella
prima metà degli anni Ottanta, e mostra l'ineluttabile sfacelo della
storiografia ufficiale. Partita
inizialmente dall'ipotesi dell'esistenza di un ordine scritto di sterminio
ebraico, passata poi,
inevitabilmente, all'ipotesi di un ordine verbale, ora essa si è ridotta,
con la sua corrente
funzionalistica, all'ipotesi del "cenno della testa": Hitler avrebbe fatto
capire ai propri
collaboratori che desiderava lo sterminio ebraico con un... cenno della
testa! Il mio studio
delinea inoltre la genesi e lo sviluppo della "soluzione finale",
dimostrando che essa non era un
piano di sterminio, bensì un piano di trasferimento ebraico nei territori
orientali occupati dai
Tedeschi.
Auschwitz: la prima gasazione, apparso nel 1992 (1), è uno studio specifico
di 190 pagine,
ancora insuperato, che dimostra l'inconsistenza storico-documentaria del
presunto evento
indicato nel titolo, il quale avrebbe successivamente innescato le gasazioni
in massa ad
Auschwitz. Esso è riuscito persine a scuotere le certezze di Jean-Claude
Pressac, che, in una
intervista apparsa nel 2000 (2), è giunto a dubitare della realtà storica
della prima gasazione.
Auschwitz: fine di una leggenda (1994) (3) è un'analisi storico-tecnica del
libro di J.-
C.Pressac, Les crématoires d'Auschwitz. La machinerie du meurtre de masse
(4), all'epoca
imbandito come la confutazione totale e definitiva del revisionismo. In
realtà, questo testo
forniva una clamorosa conferma delle tesi revisionistiche su Auschwitz e ciò
fu presto
riconosciuto dai 'professi' della religione olocaustica. Dopo il fervido
entusiasmo iniziale, infatti,
Pressac subì un ostracismo rigoroso, da parte degli ambienti storiografici
ufficiali, durato fino
alla sua morte, avvenuta il 28 luglio 2003, che è passata inosservata dalla
stampa, perfino
francese!
Intervista sull'Olocausto, apparso nel 1995 (5), contiene il testo di una
intervista che
doveva essere pubblicata, sulla rivista Historia, insieme a quella di un
antagonista, il prof.
Cajani. Ma, all'ultimo momento, il direttore della rivista decise di
ospitare soltanto l'intervista al
prof. Cajani, temendo evidentemente che essa sfigurasse in un confronto
dialettico diretto.
Olocausto: dilettanti allo sbaraglio (1996) è una sorta di vademecum di
oltre 300 pagine
che espone e confuta in modo sistematico le menzogne e le imposture di
storici accreditati (e
improvvisati) come Pierre Vidal-Naquet, Georges Wellers, Deborah Lipstadt,
Till Bastian,
Florent Brayard, e altri personaggi minori. Nel 1995, grazie all'aiuto delle
Edizioni di Ar, potei
recarmi per la prima volta, insieme a Jürgen Graf, a Mosca, per esaminare i
documenti di
Auschwitz sequestrati nel 1945 dall'Armata Rossa e conservati nell'archivio
di via Viborgskaja.
Seguirono poi altre visite, in questo e in altri archivi dell'Europa
orientale. Il primo frutto della
documentazione da me raccolta è La "Zentralbauleitung der Waffen-SS und
Polizei Auschwitz"
(1998), uno studio storico sulla struttura e il funzionamento della
Direzione centrale delle
costruzioni di Auschwitz (responsabile della costruzione dei campi di
Auschwitz e Birkenau) di
cui, dall'apertura degli archivi ex sovietici, tutti parlavano, ma nessuno
sapeva esattamente
come fosse articolata, quali fossero i suoi compiti e come svolgesse le sue
attività
amministrative. Si tratta dunque di uno studio che fornisce un contributo
positivo alla
conoscenza di questo importante ufficio di Auschwitz. In tale saggio,
descrivo anche l'attività
delle ditte civili (almeno 46) e degli operai civili (800-1000), che
lavorarono nel "campo di
sterminio" di Birkenau, dalla sua costruzione alla sua chiusura, nel gennaio
1945!
Sonderbehandlung ad Auschwitz. Genesi e significato, pubblicato nel 2001
(6),
costituisce un altro contributo alla storia del campo di concentramento di
Auschwitz. Sulla base
di nuovi documenti (prima ignoti ai massimi esperti mondiali ufficiali di
Auschwitz), molti dei
quali sono riprodotti in fotocopia, dimostro che termini quali
Sonderbehandlung (trattamento
speciale), Sonderaktion (azione speciale) e simili, cui la storiografia
ufficiale attribuisce
significati criminali, si riferivano, in realtà, a dettagli ordinari e
innocui della vita nel campo.
Prossimamente, nella collana "visione e revisione storica" sarà inoltre
pubblicato un mio
monumentale studio, realizzato con la collaborazione dell'ing. Franco Deana,
e intitolato Forni
crematori di Auschwitz. L'opera si articola in due volumi. Il primo, di
testo, conta oltre 500
pagine e si suddivide in due parti. La prima si concentra sulle
caratteristiche storico-tecniche
della cremazione moderna, con particolare riferimento ai forni a gasogeno
riscaldati con coke (il
sistema di riscaldamento in uso nei crematori di Auschwitz-Birkenau).
La seconda parte è incentrata sulla ditta Topf und Sohne di Erfurt e
descrive, tra l'altro,
con la massima accuratezza, la struttura e il funzionamento dei forni
crematori da essa costruiti
ad Auschwitz-Birkenau; anche le questioni del consumo di coke, della durata
del processo di
cremazione e della capacità di cremazione degli impianti, vi sono studiate
con rigore scientifico.
Il secondo volume, è esclusivamente documentario e contiene 270 documenti
in gran parte
inediti e 360 fotografie, che illustrano in massima parte i forni
crematori dei campi di
concentramento ancora esistenti (crematori di Gusen, Dachau, Mauthausen,
Auschwitz,
Buchenwald, Stutthof, Lublino-Majdanek, Gross-Rosen, Terezin: tutti
esaminati e fotografati
personalmente). Quest'opera dovrebbe spazzare via in modo definitivo il
delirium
technologicum che ancora imperversa nella storiografia ufficiale su questo
argomento.
Dalla metà degli anni Novanta, ripeto, il revisionismo ha fatto dei
progressi enormi, come
è attestato dalla relativa letteratura scientifica. Nel 1997, è apparso il
primo numero della rivista
Vierteljahreshefte für freie Geschichtsforschung (Quaderni trimestrali per
la libera ricerca
storica), la più importante a livello mondiale, alla quale collaborano i
massimi specialisti. Il mio
contributo a essa consta di numerosi articoli scientifici, dedicati in
massima parte ad Auschwitz,
come "I 'Gasprüfer' di Auschwitz" (marzo 1998); "Le 'camere a gas' di
Majdanek" (giugno 1998);
"'Un documento chiave' una interpretazione alternativa.
Sulla sospetta falsificazione della lettera della Zentralbauleitung del
28.6.1943 relativa
alla capacità dei crematori" (giugno 2000); "Le camere mortuarie
seminterrate di Birkenau:
locali antiaerei o camere di disinfestazione?" (agosto 2000); "La
deportazione degli Ebrei
ungheresi del maggio-luglio 1944. Bilancio provvisorio" (dicembre 2001); "La
'scoperta del
'Bunker 1' di Birkenau: vecchie e nuove imposture" (giugno 2002); "'Niente
buchi, niente
camere a gas'. Studio storico-tecnico sulla questione delle aperture di
introduzione dello Zyklon
B sul soffitto del Leichenkeller 1 del crematorio II di Birkenau" (settembre
2002); "Le nuovere
visioni di Fritjof Meyer" (dicembre 2002); "'Fosse di cremazione' è falda
freatica a Birkenau"
(dicembre 2002); "La cifra dei quattro milioni di Auschwitz: genesi,
revisioni e conseguenze"
(aprile 2003); "Franciszek Piper e 'II numero dei morti di Auschwitz'"
(aprile 2003); "La
'gasazione' degli zingari ad Auschwitz il 2.8.1944 (aprile 2003); "Il ghetto
di Lodz nella
propaganda olocaustica. L'evacuazione del ghetto di Lodz e le deportazioni
ad Auschwitz"
(aprile 2003); "KL Sachsenhausen. Comunicazioni della forza e 'azioni di
sterminio' 1940-1945"
(luglio 2003); "Esperimenti di combustione con carne e grasso animale. Sulla
questione delle
fosse di cremazione nei presunti campi di sterminio del Terzo Reich" (luglio
2003); "Le camere
mortuarie seminterrate dei crematori di Birkenau alla luce dei documenti"
(dicembre 2003);
"Auschwitz: Gasprüfer e prova del gas residuo" (dicembre 2003); "Fiamme e
fumo dai camini
dei crematori" (dicembre 2003). Il numero di dicembre contiene anche un mio
scritto
commemorativo intitolato "II mio ricordo di Jean-Claude Pressac".
A partire dal 1998, ho iniziato un profìcuo sodalizio letterario con lo
storico revisionista
svizzero Jürgen Graf, dal quale sono nati tre studi fondamentali pubblicati
da Germar Rudolf:
KL Majdanek. Eine historische und technische Studie [II KL di Majdanek.
Studio storicotecnico],
Castle Hill Publishers, 1998 (7); Dos Konzentrationstager Stutthof und seine
Funktion
in der nationalsozialistischen Judenpolitik, Castle Hill Publishers, 1999
(8); Treblinka.
Vernichtungslager oder Durchgangslager? [Treblinka. Campo di sterminio o
campo di
transito?], Castle Hill Publishers, 2002, opera di oltre 400 pagine.
Circa lo sviluppo futuro del revisionismo storico, si può solo ripetere il
noto motto
faurissoniano: il futuro del revisionismo è roseo, quello dei revisionisti
nero.
1 Ed. francese: Auschwitz: le premier gazage, VH.O. Berchem, Belgio, 1999.
2 Cfr. V. Igounet, Histoire du négationnisme en France, Seuil, p. 644.
3 Ed. americana: Auschwitz. The End of a Legend, Institute for Historical
Review, 1994.
4 CNRS Ed., 1993; trad. it. Le macchine dello sterminio, Auschwitz
1941-1945, Feltrinelli, 1994.
5 Ed. americana: My banned holocaust Interview, Granata 1996.
6 Ed. tedesca: Sonderbehandlung in Auschwitz. Entstehung und Bedeutung eines
Begriffs, Castle Hill Publishers, 2003.
7 Ora disponibile anche in inglese: Concentration Camp Majdanek. A
Historical and Technical Study, Theses &
Dissertations Press, Chicago 2003.
8 Disponibile anche in italiano: KL Stutthof. Il campo di concentramento di
Stutthof e la sua funzione nella politica
ebraica nazionalsocialista, Effepi, Genova 2003; e in inglese: Concentration
Camp Stutthof and its Function in
National-Socialist Jewish Policy,
Theses & Dissertations Press, Chicago 2003.
-------------------------------------------------------------
Subject: IL RESTO DEL SICLO
Ecco una rivista mensile dedicata al revisionismo delle guerre mondiali,
delle odierne guerre coloniali in Afghanistan, in Iraq e in Palestina, ed
anche delle guerre future preparate dai pazzi della Casa Bianca
Analisi, informazioni, commenti, documenti
IL RESTO DEL SICLO
***@yahoo.it
N° 10 -- Ottobre 2004
SOMMARIO
Comunicato sul rapimento di Simona Torretta e Simona Pari, Campo
Antiimperialista
Nel lager di Guantanamo di Guy Fawkes
Falluja, i marine americani: "Uccisi oltre cento miliziani".
"E' ora di riconsiderare il ritiro dell'Iraq" Financial Times
La Likudizzazione del mondo: la vera eredità dell'11 settembre, Naomi Klein
Notizie dell'occupazione de .... l'Italia
Sigonella concede il bis Antonio Mazzeo
Israel Shamir: Il Don Chisciotte della Terra Santa
Alleanza... radicale? Andrea Carancini
La mistificazione del XX secolo Robert Faurisson
Le tracce di Mosè
Negazionismo ed antimperialismo. L'incontro
Ernst Zündel: un innocente dimenticato Gian Franco Spotti
Nascita e sviluppo del mito olocaustico di Giorgio Vitali
I segreti di Arolsen (Faurisson)
Verità senza realismo di Carlo Mattogno
Riflettori sul massacro di Katyn, Emanuele Giordana
Il libro di Yonassan Gershom
Da Pirandello a Barry Chamish, Mario Costa Cardòl
Con la collaborazione - volontaria o non - di Guy Fawkes, Naomi Klein,
Antonio Mazzeo, Andrea Carancini, Robert Faurisson, Gian Franco Spotti,
Giorgio Vitali, Carlo Mattogno, Emanuele Giordana, Mario Costa Cardòl, e
tanti altri.
Scaricabile gratuitamente ai siti:
http://aaargh-international.org/ital/ital.html
http://www.vho.org/aaargh/ital/ital.html