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Processo al criminale nazista - Siegfried ENGEL - Sentenza
(troppo vecchio per rispondere)
Pomero
2004-12-10 13:50:20 UTC
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Sentenza ENGEL

N. 2046/96 R.N.R.
N. 0111/99 R.G.U.D.

TRIBUNALE MILITARE DI TORINO
REPUBBLICA ITALLANA
lN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Militare, composto dai Signori:
1. Dott. Stanislao SAELI Presidente
2. Dott. Alessandro BENIGNI Giudice
3. Ten. Col. MORISCO Gaetano Giudice militare

con l'intervento del P.M. in persona del dott. P. P. RIVELLO
e con l'assistenza del L'ASSISTENTE GIUDIZIARIO
S. Ten. a. cpl. (F.S.) Gianluca FALSO
ha pronunciato in pubblica udienza la seguente


SENTENZA
nel procedimento penale a carico di: ENGEL Siegfried, nato il 31/01/1909 a
Warnau Hawel (D) - e residente a Amburgo Lokstedt (D), Sieben Schoen Strasse
n. 19

IMPUTATO
di:
"REATO CONTINUATO DI VIOLENZA IN CONCORSO CON OMICIDIO IN DANNO DI CITTADINI
ITALIANI" (artt. 13 e 185 co. 1 e 2 c.p.m.g., in relazione agli artt. 575 e
577, nn. 3 e 4, e 61 n. 4 c.p.; 58 c.p.m.p. in relazione all'art. 47
c.p.m.g. , 81 c.p.) per avere cagionato, in esecuzione di un medesimo
disegno criminoso, quale Ten. Col. delle Forze armate tedesche, nemiche
dello Stato Italiano, in concorso con KAESS Otto, la morte di:

- cinquantanove cittadini italiani e precisamente quarantadue prigionieri
soggetti precedentemente fucilati.

- centoquarantasette cittadini italiani, catturati nel cosiddetto
rastrellamento della "Benedicta" effettuato nella provincia di Alessandria
nell'ambito territoriale compreso fra il monte Tobbio e le capanne di
Marcarolo, ordinandone la fucilazione, nei giorni compresi fra il 7 e l'11
aprile 1944.

- ventidue cittadini italiani e cioè:

Abramo BESSIGNANI; Domenico CAMERA; Agostino CARNIGLIA, Emanuele CAUSA,
Otello CENATELLI; Cafiero CIPRIANI; Giovanni COSTA LUIGI; Carlo DELLA CASA;
Domenico DE PAOLO; Carlo CAVERZANI; Marcello GOFFI; Giuseppe GOLISANO;
Bartolomeo MAFFEI; Amelio MATOROZZI; Alfredo MELDI; Luigi CELSO MELDI;
Tullio MOLDENI; GIOVANNI ODICINI; Emanuele SCIUTTO; Cipriano TURCO; Diofebo
VECCHI; ordinandone l'uccisione, avvenuta nella località Olivetta di
Portofino in data 02/12/44, e caratterizzata dalla particolare efferatezza
dell'esecuzione, giacché i corpi dei fucilati vennero legati a massi di
pietra e poi gettati in mare per impedirne la sepoltura.

- venti cittadini italiani, rastrellati in località Cravasco (GE),
ordinandone la fucilazione, avvenuta in data 23/03/45.


1) SVOLGIMENTO DEL PROCESSO E MOTIVI DELLA DECISIONE
Siegfried Engel è stato rinviato a giudizio per il reato in epigrafe.
Il processo si è svolto in quattro udienze in cui dopo l'esposizione delle
parti costituite e l'accertamento dello stato contumaciale dell'imputato è
stata acquisita la documentazione prodotta dal P.M. e sono stati sentiti i
tredici testi nonché il prof. Carlo Gentile in qualità di consulente tecnico
del P.M.
Al termine del dibattimento sono state pronunciate le seguenti richieste:
P.M.: condanna dell'imputato alla pena dell'ergastolo;
Parti Civili: condanna al risarcimento dei danni come meglio precisate nelle
conclusioni scritte depositate al termine della requisitoria;
Difesa: in via principale, assoluzione secondo la formula di giustizia; in
via subordinata concessione delle attenuanti generiche prevalenti sulle
contestate aggravanti e dichiarazione di estinzione del reato per
intervenuta prescrizione.


2) DESCRIZIONE DEI FATTI PER CUI SI PROCEDE
A) La strage della "Benedicta"
Il rastrellamento della "Benedicta" è passato alla storia come la prima
grande operazione intimidatoria antipartigiani con cui i Comandi militari
germanici decisero di garantirsi la sicurezza delle vie di comunicazione
presenti tra la Riviera ligure e la Pianura Padana.
Essi avevano raccolto notizie della formazione di un insediamento della
Resistenza che si era via via arricchita della presenza di molti giovani
sottratti al "Bando Graziani" di chiamata alle armi.
L'azione tedesca si svolse nel periodo compreso tra il 6 e l'11 aprile 1944
e si risolse in una sanguinosa tragedia in cui furono largamente coinvolte
le popolazioni contadine della zona e i giovani sbandati. Le esecuzioni
furono continue e comportarono 147 vittime "regolari", reato militare per
cui oggi si procede, cui bisogna aggiungere i caduti nei combattimenti e i
contadini della zona trucidati nelle loro case.
Un trattamento particolare fu riservato all'antico Monastero della
Benedicta, in cui si erano rifugiati gli uomini meno esperti e peggio
armati, il quale fu minato e fatto esplodere.


B) L'eccidio del Turchino
L'operazione della Benedicta ebbe una funesta appendice nel c.d. eccidio del
Turchino.
Il 14-05-1944 era stata organizzata dai G.A.P. un'azione di attacco contro i
militari tedeschi che frequentavano il cinema "Odeon", riservato ad essi in
via esclusiva. L'esplosione di una bomba all'interno di quel locale aveva
causato la morte di cinque militari ed il ferimento di altri quindici.
La risposta a questa azione fu quasi immediata sul medesimo modello, a parte
le minori proporzioni, di quella tristemente nota delle Fosse Ardeatine.
Dalla IV sezione del carcere di Marassi furono prelevati cinquantanove
candidati alla fucilazione di cui diciassette provenivano dal rastrellamento
della Benedicta avvenuto il mese precedente.
L'esecuzione ebbe luogo nelle prime ore del 19-05-1944 in località
Fontanafredda presso il passo del Turchino. Le modalità furono
particolarmente crudeli, in quanto le vittime designate dovettero portarsi
su assi protese sopra una grande fossa che nel giorno precedente un gruppo
di ebrei era stato costretto a scavare e ivi vennero uccise a colpi di mitra
in gruppi di sei cadendo sui corpi dei l oro compagni già uccisi.
Il rapporto tra militari tedeschi uccisi nell'azione partigiana e vittime
della rappresaglia fu superiore a quello di uno a dieci previsto dal "bando
Kesselring".


C) L'eccidio di Portofino
In una delle più belle e suggestive località della riviera ligure era stato
insediato un comando tedesco per svolgervi alcune azioni di polizia.
Qui nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1944 furono fucilati ventidue
cittadini italiani prelevati dalla IV Sezione del carcere di Marassi, a
disposizione delle SS. I loro corpi legati reciprocamente con filo di ferro
furono caricati su alcune barche e gettati in mare al largo con pesanti
pietre come zavorra.
La ragioni di questo eccidio non sono mai state esplicitate.


D) Le fucilazioni di Cravasco
Il 22 marzo 1945 una pattuglia di militari tedeschi cade in una imboscata
tesa da un reparto della Brigata "Balilla". Durante lo scontro a fuoco
vengono uccisi otto soldati tedeschi.
Nelle prime ore del giorno dopo sono prelevati dalla IV Sezione del carcere
di Marassi venti cittadini italiani che vengono poi trasferiti su un camion
nei pressi del cimitero di Cravasco, e lì, fucilati.


3) MOTIVI DELLA DECISIONE
Il tribunale ritiene pienamente provata la responsabilità dell'imputato in
ordine a tutti gli episodi ascrittigli.
Le prove sono costituite sia dalle testimonianze rese in dibattimento, sia
dai numerosi documenti che, assai meritoriamente, il Procuratore è riuscito
a rinvenire nei vari archivi storici e giudiziari.
Il presupposto indispensabile per individuare le responsabilità è costituito
dalla piena informazione e comprensione e organizzazione delle forze di
sicurezza tedesche sia dal punto di vista generale, sia con particolare
riferimento alla situazione ligure. Dati esaurienti in merito sono contenuti
nella relazione tecnica del Prof. Carlo GENTILE, consulente del P.M.,
acquisita agli atti ex art. 501 c.p.p., frutto di approfondite ricerche
archivistiche eseguite in Germania.
Da queste ricerche risulta come i responsabili regionali del servizio SD
(che costituiva il servizio di sicurezza delle SS ed era l'unico competente
a disporre le rappresaglie) fossero gli "Aussenkommando" (A.K.), con sede
nel capoluogo. Siegfried Engel fu posto al comando dell'A.K. di Genova sin
dal gennaio 1944 fino alla avvenuta liberazione.
La diretta partecipazione di Engel e dei suoi reparti alle azioni di
rastrellamento e ai successivi eccidi avvenuti nella zona della "Benedicta"
risulta dalla proposta per il conferimento della Croce al merito di guerra
di I classe con Spade allo stesso Engel rinvenuta dal Prof. Gentile
"...Nell'ambito di un'azione condotta nella zona di Mosone dalla 365ª
Infanterie Division nei giorni 5 - 9 aprile..." ( e cioè nei giorni del
rastrellamento della "Benedicta") "... ha comandato con successo un
Einsatzgruppe...".
Il crimine consistette nell'uccisione non in combattimento, durante
un'azione di guerra, ma dopo la resa e la deposizione delle armi, di un gran
numero di partigiani e di giovani che non facevano parte delle formazioni
armate.
L'episodio è stato confermato, durante il processo, dal teste ODINO,
miracolosamente scampato perché creduto morto, il quale su specifica domanda
del Procuratore, ha sottolineato come la fucilazione non sia stata preceduta
né da alcun processo, né da alcun interrogatorio (verbale ODINO pag. 22-23)
e come il ruolo di comando fosse tenuto da soldati tedeschi.
Un ulteriore riscontro è rinvenibile nell'interrogatorio reso al Comando
Alleato da Giuseppe NICOLETTI, interprete del Comando SS di Genova,
acquisito agli atti ex art. 238 c.p.p.
NICOLETTI, in questo interrogatorio, aveva affermato come in prossimità
della Pasqua 1944 il Comandante (quindi Engel) avesse riunito nel suo
ufficio tutto il personale dipendente annunciando che il giorno dopo avrebbe
avuto inizio un grande rastrellamento contro i partigiani (pag. 41-53 fasc.
P.M. agli atti).
NICOLETTI descrive anche i presupposti e lo svolgimento dell'accaduto del
TURCHINO (fogl. 88 fasc. P.M. agli atti): "In seguito all'attentato al
cinema Odeon di Genova, il comandante della polizia di Genova, d'accordo con
il Maggiore ENGEL, decise una azione di rappresaglia con la fucilazione di
dieci ostaggi per ogni tedesco deceduto.
Una sera verso mezzanotte tutto il personale maschile della Casa dello
Studente si recò a Marassi con due torpedoni e sei macchine; colà giunti, il
comandante Engel fece loro presente che si dovevano ritirare sessanta
ostaggi da consegnare ai militari della Marina affinché li fucilassero in
rappresaglia ... ne furono poi prelevati invece cinquantanove.
Scavata la fossa da ebrei detenuti a Marassi due giorni prima, furono fatti
salire i condannati su una assicella che sporgeva sopra la fossa, sei alla
volta, così facendo una volta uccisi, essi cadevano all'interno della fossa.
Quelli che seguivano dovevano vedere il macabro spettacolo dei compagni già
giustiziati".
Le parole di NICOLETTI trovano un tragica conferma sia dalla deposizione del
Sen. Raimondo RICCI, che era il sessantesimo ostaggio che fu chiamato
insieme con gli altri una prima volta ma poi non fu richiamato nell'appello
finale (verbale RICCI pag. 30) il quale dichiara con assoluta certezza che
l'intera operazione fu gestita dal reparto Sipo-SD comandato dal Maggiore
Engel (verbale RICCI pag. 38), sia soprattutto, da un documento, tratto
dall'Archivio Federale di Amburgo, presente agli atti, relativo alla
comunicazione giornaliera del 17 maggio 1944: " Fino alla mattina del 17
maggio 1944 sono salite a cinque le vittime nell'attentato dinamitardo nel
cinema militare di Genova. Si stanno preparando sanzioni da parte della
S.D.". Nel corso dell'esame il Prof. Gentile ha specificato come il termine
tedesco "Massnahme" fosse proprio quello utilizzato per le fucilazioni.
Questa comunicazione, fortunosamente ritrovata, costituisce una delle rare
indicazioni dirette di attribuzione di responsabilità che si trovano nelle
fonti tedesche sopravvissute alla guerra.
Ciò coincide con i compiti istituzionali della "S.D." che ricomprendevano
anche la preparazione e le esecuzioni delle rappresaglie.
Per quanto riguarda il terzo episodio (e cioè l'eccidio di Portofino), la
responsabilità dello S.D. era già stata provata dalla Corte d'Assise
Straordinaria di Genova con la sentenza 18-08-1945 emessa nei confronti di
Vito SPIOTTA, che partecipò all'eccidio, il quale aveva confessato che "per
ordine della polizia tedesca erano state prelevate ventidue persona da
essere trasportate a Portofino per essere giustiziate".
Tale risultanza probatoria è stata confermata, nel corso del dibattimento,
dalla deposizione del teste Giorgio GIMELLI, il quale ha dichiarato come era
stato Engel a decidere le rappresaglie di Portofino insieme al tenente di
vascello REIMER, capo del porto di Portofino (vedasi in atti verbale
GIMELLI).
Ciò risulta indirettamente anche dal fatto che i ventidue prigionieri uccisi
furono prelevati dal carcere di Marassi, posto sotto il controllo di Engel.
Infine, per quanto riguarda l'eccidio di Cravasco, in atti vi è la
deposizione di Arrigo DIODATI, allora diciannovenne, che miracolosamente era
riuscito a scampare: "il 23 marzo 1944 fummo noi che eravamo prigionieri
della quarta Sezione SS del carcere di Marassi, svegliati nella notte per
essere prelevati e feriti non sapevamo ancora se per essere fucilati nel
cortile del carcere oppure per essere deportati nei campi di concentramento
in Germania ... fummo poi trasferiti su un camion militare e all'alba del 23
marzo fummo al centro di una colonna di Tedeschi e di fascisti che ci
trasferirono... per poi prendere la valle Polcevara ed arrivare praticamente
al termine di questa vallata che è il Comune di Campomorone, da dove fummo
fatti scendere e poi fatti proseguire a piedi... rimanemmo in 18, di questi
18 un gruppo di 9 fu fucilato davanti a noi, prima di noi, e il nostro
gruppo fu poi schierato in prossimità e quindi fu il nostro turno a essere
fucilati.
... Io ero rimasto praticamente illeso e in piedi, mentre i miei compagni
attorno cadevano...così, massacrati, io ero rimasto illeso e solo in un
secondo momento cioè dopo la seconda scarica, mi ritrovai per terra in mezzo
ai miei compagni.
Poi sono rimasto dall'alba al tramonto sotto i cadaveri e poi... pensavo di
morire... mentre invece poi dopo ore ed ore sentendo ritornare i Tedeschi
dal rastrellamento che facevano in zona, incendiando il paese di Cravasco,
ebbi un soprassalto, capii che forse non era finita, che forse avrei potuto
sopravvivere e allora questo mi portò a trascinarmi fuori da questo
massacro, da questo carnaio e a portarmi all'ingresso del cimitero dove gli
unici alberi erano tre cipressi, all'ingresso del cimitero trovai la forza
di salire su uno di questi cipressi e da lì assistere ancora alle razzie dei
tedeschi che portarono via il bestiame, che incendiarono le case degli
abitanti e dei contadini e attesi che venisse l'imbrunire per poter mettermi
in salvo". Quindi nel corso della deposizione il Diodati specificò come le
SS li avessero prelevati senza alcun processo e di avere dopo la guerra
saputo dal cronista Arminio SAVIOLI, giornalista del quotidiano "l'Unità",
che pubblicò un articolo sull'argomento, come Engel avesse svolto un ruolo
decisivo in quella vicenda.
Alla luce di tutte le risultanze dibattimentali, il tribunale ritiene
attribuibile a ENGEL la responsabilità penale per tutti e quattro gli eccidi
precedentemente descritti. Infatti le vittime di tutti gli eccidi
provenivano dalla IV Sezione del carcere di Marassi, la quale era una
sezione a completa disposizione della Sipo-SD comandata da ENGEL. Nei casi
in questione le risultanze processuali hanno dimostrato, sopra ogni
ragionevole dubbio, come la formale titolarità del comando Sipo-SD si sia
tradotta in realtà, in una diretta responsabilità dell'esercizio concreto
del comando medesimo sul piano operativo. Anche se si volesse, comunque,
prescindere da tali risultanze, varrebbe comunque a persuadere della
fondatezza del convincimento ora espresso una serie di osservazioni che
appaioni logicamente consequenziali.
In primo luogo non si può ignorare il dato della sistematicità che ha
connotato le condotte descritte nei vari capi di imputazione. Tale sistema
tacito non può derivare dall'esito anomalo e imprevedibile di spontanee
iniziative dei combattenti, ma solo come l'espressione di atti esecutivi
delle direttive provenienti dal comandante del gruppo di combattimento.
Gli eccidi della Benedicta, del Turchino, di Portofino e di Cravasco non
possono essere ritenuti frutto della crudeltà particolare di qualche
sottufficiale impazzito: si tratta di episodi tutti necessariamente
avallati, se non addirittura disposti, da Siegfried ENGEL.
Peraltro, non può essere invocata a favore dell'imputato la scriminante
della rappresaglia.
Con questo termine è stata definita dalla dottrina internazionalistica la
possibilità, da parte di uno Stato, colpito nei propri interessi, di porre
in essere manifestazioni di autotutela, sia preventiva, sia repressiva, nei
confronti dello Stato aggressore.

Gli elementi costitutivi della rappresaglia sono:
A) la lesione di un diritto o di un interesse dello Stato.
B) la proporzionalità delle condotte poste in essere con la rappresaglia
rispetto alle offese arrecate.
C) il rispetto dei più elementari valori umani.

Se si può ritenere sussistente il primo elemento, con riferimento alla
Strage della Benedicta, il pericolo potenziale costituito dalla formazione
di un insediamento della Resistenza, che poteva arricchirsi con il, passare
del tempo e divenire in astratto fonte costitutiva di possibili sabotaggi e
attentati, non può giustificare l'uccisione di oltre 147 persone,
considerato che, fino a quel momento non si era registrato nella zona alcun
episodio criminale.
Per quanto riguarda l'eccidio del Turchino, le sproporzione è insita nel
fatto che, come si era già accennato, non è stato neppure rispettato il
rapporto previsto dal bando Kesselring (uno a dieci), dal momento che furono
"giustiziati" cinquantanove prigionieri a fronte di cinque militari tedeschi
uccisi.
Per quanto riguarda l'eccidio di Portofino si ignora persino quale sia stata
la ragione giustificativa della disposta esecuzione.
La consapevolezza della illegittimità di tale tipo di rappresaglia, del
resto, era già ben presente nella coscienza dei loro autori: infatti la
rappresaglia, proprio per la sua funzione, deve avere un valore emblematico
e deve essere realizzata con la massima pubblicità per essere di ammonimento
ai cittadini. Invece le stragi di Cravasco e di Portofino sono state fatte
di nascosto, tentando di occultare tali eventi.
Del pari, non può essere invocata neppure la c.d. "repressione collettiva".

Tale istituto è disciplinato dall'art. 65 R.D. 8/7/1938 N. 1415 (c.d. Legge
di Guerra) il quale prevede che "nessuna sanzione collettiva, pecuniaria o
di altra specie, può essere inflitta alle popolazioni a causa di fatti
individuali, salvo che esse possano essere ritenute solidamente
responsabili". Questa norma costituisce la trascrizione letterale dell'art.
50 della Convenzione dell'Aja 18/10/1907 relativa alle leggi e agli usi
della guerra terrestre: "Aucune peine collective, pécuniaire au autre, ne
pourra être édictée contre les populations raisonfaits individuels dont
elles ne pouvaint être considérées comme solidairement responsables".
Queste disposizioni fanno perno sulla sanzione pecuniaria (infatti dice
"nessuna sanzione collettiva, pecuniaria o di altra specie...). Ciò induce a
ritenere che si possono riferire solo a sanzioni patrimoniali diverse da
quelle pecuniarie, e non sanzioni personali.
Esempi tipici di sanzioni collettive sono, ad esempio, le requisizioni di
proprietà mobiliari dello Stato occupato.
Come esempio classico di sanzione collettiva, non a caso, viene comunemente
ricordata dalla dottrina internazionalista l'episodio della distruzione
della biblioteca e dell'Università di Lovanio operata dai tedeschi durante
la I Guerra Mondiale.
Il tribunale ritiene provata anche l'esistenza delle aggravanti della
premeditazione e della crudeltà verso le vittime.
Per quanto riguarda la premeditazione la Suprema Corte ha più volte
affermato la sufficienza, ai fini della sussistenza di tale aggravante, di
un intervallo di tempo sufficiente, ai fini della sussistenza di tale
aggravante, di un intervallo di tempo sufficiente in cui il reo abbia avuto
la possibilità di riflettere e di pensare nel suo proposito criminoso (Cass.
28/07/1991 in Cass. Pen. 1993 II, 609).
Ciò è senza dubbio avvenuto nei casi in questione in cui gli eccidi si sono
consumati al termine di una procedura (prelevamento dal carcere di Marassi,
conta dei prigionieri, trasferimento degli stessi nel luogo prestabilito e
quindi uccisione) che permetteva all'imputato di riconsiderare l'iniquità e
l'inutile crudeltà dei propri atti.
Per quanto riguarda invece l'aggravante prevista dall'art. 61 n. 4 c.p. pare
sufficiente al tribunale ricordare le modalità della strage del Turchino e
cioè la costrizione da parte dei prigionieri di salire in fila sul
trampolino affacciante sulla fossa che era stata scavata e al cui interno
già giacevano i cadaveri di coloro che erano già morti.
Proprio tali modalità insieme al comportamento processuale dell'imputato,
che si è sempre rifiutato di comparire in giudizio, inducono il tribunale le
concedibilità delle attenuanti generiche.
Il tribunale alla luce delle riconosciute aggravanti e non sussistendo
alcuna attenuante commina la pena dell'ergastolo con la conseguente condanna
al pagamento delle spese processuali.
Per quanto riguarda le richieste di risarcimento dei danni presentate dalle
parti civili, il tribunale liquida le spese processuali nelle somme che
verranno indicate in dispositivo.
Per quanto attiene al risarcimento dei danni il tribunale, ai sensi
dell'art. 539 c.p.p. ritiene di condannare l'imputato al pagamento di una
somma a titolo provvisionale di £ 5.000.000= (cinquemilioni) nei confronti
di tutte le parti civili presenti in giudizio, con la sola eccezione del
Sig. Luigi REBORA, rinviando le parti al giudizio civile per la integrale
liquidazione del danno.


P.Q.M.
letti gli artt. 533 e 535 c.p.p.

DICHIARA
ENGEL Siegfried contumace, responsabile del reato ascrittogli e lo

CONDANNA
alla pena dell'ergastolo, spese e conseguenze di legge

CONDANNA
altresì il medesimo al pagamento delle somme di £ 6.060.000 quale nota spese
dei Comuni di Voltaggio e Ovada;
£ 7.425.000 quale nota spese dei Comuni di Campomorone, Mele, Portofino e
dell'A.N.F.I.M.;
£ 5.000.000 quale nota spese della Provincia di Alessandria;
£. 6.930.000 quale nota spese della Provincia di Genova;
£ 5.000.000, quale risarcimento danno, in via provvisionale per ciascuna
delle parti civili regolarmente costituitesi ad eccezione della parte civile
Rebora Luigi.

Tutte le predette somme sono liquidate in via immediatamente esecutiva
rimandando l'esatta quantificazione dei danni morali e patrimoniali alle
competenti sedi civili.
Indica in giorni novanta il terrmine per il deposito della sentenza.

Torino, 15.11.1999


IL GIUDICE ESTENSORE IL PRESIDENTE
Dott. Alessandro BENIGNI Dott. Stanislao SAELI


L'ASSISTENTE GIUDIZIARIO
S. Ten. a. cpl. (F.S.) Gianluca FALSO


Depositata in cancelleria il 25 gennaio 2000

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--
"Non andar nudo a tôrre a l'api il miele;
non morder, se non sai s'è pietra o pane;
non girar scalzo a seminar le spine."
***
Andrea
2004-12-10 13:57:39 UTC
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[CUT CUT CUT]
zzzzz....zzzzzzzzzzzzzzzz.....zzzzzzz....
sergio.
2004-12-10 18:34:14 UTC
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Post by Pomero
Sentenza ENGEL
N. 2046/96 R.N.R.
N. 0111/99 R.G.U.D.
TRIBUNALE MILITARE DI TORINO
REPUBBLICA ITALLANA
lN NOME DEL POPOLO ITALIANO
1. Dott. Stanislao SAELI Presidente
2. Dott. Alessandro BENIGNI Giudice
3. Ten. Col. MORISCO Gaetano Giudice militare
con l'intervento del P.M. in persona del dott. P. P. RIVELLO
e con l'assistenza del L'ASSISTENTE GIUDIZIARIO
S. Ten. a. cpl. (F.S.) Gianluca FALSO
ha pronunciato in pubblica udienza la seguente
SENTENZA
nel procedimento penale a carico di: ENGEL Siegfried, nato il 31/01/1909 a
Warnau Hawel (D) - e residente a Amburgo Lokstedt (D), Sieben Schoen Strasse
n. 19
IMPUTATO
"REATO CONTINUATO DI VIOLENZA IN CONCORSO CON OMICIDIO IN DANNO DI CITTADINI
ITALIANI" (artt. 13 e 185 co. 1 e 2 c.p.m.g., in relazione agli artt. 575 e
577, nn. 3 e 4, e 61 n. 4 c.p.; 58 c.p.m.p. in relazione all'art. 47
c.p.m.g. , 81 c.p.) per avere cagionato, in esecuzione di un medesimo
disegno criminoso, quale Ten. Col. delle Forze armate tedesche, nemiche
- cinquantanove cittadini italiani e precisamente quarantadue prigionieri
soggetti precedentemente fucilati.
- centoquarantasette cittadini italiani, catturati nel cosiddetto
rastrellamento della "Benedicta" effettuato nella provincia di Alessandria
nell'ambito territoriale compreso fra il monte Tobbio e le capanne di
Marcarolo, ordinandone la fucilazione, nei giorni compresi fra il 7 e l'11
aprile 1944.
Abramo BESSIGNANI; Domenico CAMERA; Agostino CARNIGLIA, Emanuele CAUSA,
Otello CENATELLI; Cafiero CIPRIANI; Giovanni COSTA LUIGI; Carlo DELLA CASA;
Domenico DE PAOLO; Carlo CAVERZANI; Marcello GOFFI; Giuseppe GOLISANO;
Bartolomeo MAFFEI; Amelio MATOROZZI; Alfredo MELDI; Luigi CELSO MELDI;
Tullio MOLDENI; GIOVANNI ODICINI; Emanuele SCIUTTO; Cipriano TURCO; Diofebo
VECCHI; ordinandone l'uccisione, avvenuta nella località Olivetta di
Portofino in data 02/12/44, e caratterizzata dalla particolare efferatezza
dell'esecuzione, giacché i corpi dei fucilati vennero legati a massi di
pietra e poi gettati in mare per impedirne la sepoltura.
- venti cittadini italiani, rastrellati in località Cravasco (GE),
ordinandone la fucilazione, avvenuta in data 23/03/45.
1) SVOLGIMENTO DEL PROCESSO E MOTIVI DELLA DECISIONE
Siegfried Engel è stato rinviato a giudizio per il reato in epigrafe.
Il processo si è svolto in quattro udienze in cui dopo l'esposizione delle
parti costituite e l'accertamento dello stato contumaciale dell'imputato è
stata acquisita la documentazione prodotta dal P.M. e sono stati sentiti i
tredici testi nonché il prof. Carlo Gentile in qualità di consulente tecnico
del P.M.
P.M.: condanna dell'imputato alla pena dell'ergastolo;
Parti Civili: condanna al risarcimento dei danni come meglio precisate nelle
conclusioni scritte depositate al termine della requisitoria;
Difesa: in via principale, assoluzione secondo la formula di giustizia; in
via subordinata concessione delle attenuanti generiche prevalenti sulle
contestate aggravanti e dichiarazione di estinzione del reato per
intervenuta prescrizione.
2) DESCRIZIONE DEI FATTI PER CUI SI PROCEDE
A) La strage della "Benedicta"
Il rastrellamento della "Benedicta" è passato alla storia come la prima
grande operazione intimidatoria antipartigiani con cui i Comandi militari
germanici decisero di garantirsi la sicurezza delle vie di comunicazione
presenti tra la Riviera ligure e la Pianura Padana.
Essi avevano raccolto notizie della formazione di un insediamento della
Resistenza che si era via via arricchita della presenza di molti giovani
sottratti al "Bando Graziani" di chiamata alle armi.
L'azione tedesca si svolse nel periodo compreso tra il 6 e l'11 aprile 1944
e si risolse in una sanguinosa tragedia in cui furono largamente coinvolte
le popolazioni contadine della zona e i giovani sbandati. Le esecuzioni
furono continue e comportarono 147 vittime "regolari", reato militare per
cui oggi si procede, cui bisogna aggiungere i caduti nei combattimenti e i
contadini della zona trucidati nelle loro case.
Un trattamento particolare fu riservato all'antico Monastero della
Benedicta, in cui si erano rifugiati gli uomini meno esperti e peggio
armati, il quale fu minato e fatto esplodere.
B) L'eccidio del Turchino
L'operazione della Benedicta ebbe una funesta appendice nel c.d. eccidio del
Turchino.
Il 14-05-1944 era stata organizzata dai G.A.P. un'azione di attacco contro i
militari tedeschi che frequentavano il cinema "Odeon", riservato ad essi in
via esclusiva. L'esplosione di una bomba all'interno di quel locale aveva
causato la morte di cinque militari ed il ferimento di altri quindici.
La risposta a questa azione fu quasi immediata sul medesimo modello, a parte
le minori proporzioni, di quella tristemente nota delle Fosse Ardeatine.
Dalla IV sezione del carcere di Marassi furono prelevati cinquantanove
candidati alla fucilazione di cui diciassette provenivano dal rastrellamento
della Benedicta avvenuto il mese precedente.
L'esecuzione ebbe luogo nelle prime ore del 19-05-1944 in località
Fontanafredda presso il passo del Turchino. Le modalità furono
particolarmente crudeli, in quanto le vittime designate dovettero portarsi
su assi protese sopra una grande fossa che nel giorno precedente un gruppo
di ebrei era stato costretto a scavare e ivi vennero uccise a colpi di mitra
in gruppi di sei cadendo sui corpi dei l oro compagni già uccisi.
Il rapporto tra militari tedeschi uccisi nell'azione partigiana e vittime
della rappresaglia fu superiore a quello di uno a dieci previsto dal "bando
Kesselring".
C) L'eccidio di Portofino
In una delle più belle e suggestive località della riviera ligure era stato
insediato un comando tedesco per svolgervi alcune azioni di polizia.
Qui nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1944 furono fucilati ventidue
cittadini italiani prelevati dalla IV Sezione del carcere di Marassi, a
disposizione delle SS. I loro corpi legati reciprocamente con filo di ferro
furono caricati su alcune barche e gettati in mare al largo con pesanti
pietre come zavorra.
La ragioni di questo eccidio non sono mai state esplicitate.
D) Le fucilazioni di Cravasco
Il 22 marzo 1945 una pattuglia di militari tedeschi cade in una imboscata
tesa da un reparto della Brigata "Balilla". Durante lo scontro a fuoco
vengono uccisi otto soldati tedeschi.
Nelle prime ore del giorno dopo sono prelevati dalla IV Sezione del carcere
di Marassi venti cittadini italiani che vengono poi trasferiti su un camion
nei pressi del cimitero di Cravasco, e lì, fucilati.
3) MOTIVI DELLA DECISIONE
Il tribunale ritiene pienamente provata la responsabilità dell'imputato in
ordine a tutti gli episodi ascrittigli.
Le prove sono costituite sia dalle testimonianze rese in dibattimento, sia
dai numerosi documenti che, assai meritoriamente, il Procuratore è riuscito
a rinvenire nei vari archivi storici e giudiziari.
Il presupposto indispensabile per individuare le responsabilità è costituito
dalla piena informazione e comprensione e organizzazione delle forze di
sicurezza tedesche sia dal punto di vista generale, sia con particolare
riferimento alla situazione ligure. Dati esaurienti in merito sono contenuti
nella relazione tecnica del Prof. Carlo GENTILE, consulente del P.M.,
acquisita agli atti ex art. 501 c.p.p., frutto di approfondite ricerche
archivistiche eseguite in Germania.
Da queste ricerche risulta come i responsabili regionali del servizio SD
(che costituiva il servizio di sicurezza delle SS ed era l'unico competente
a disporre le rappresaglie) fossero gli "Aussenkommando" (A.K.), con sede
nel capoluogo. Siegfried Engel fu posto al comando dell'A.K. di Genova sin
dal gennaio 1944 fino alla avvenuta liberazione.
La diretta partecipazione di Engel e dei suoi reparti alle azioni di
rastrellamento e ai successivi eccidi avvenuti nella zona della "Benedicta"
risulta dalla proposta per il conferimento della Croce al merito di guerra
di I classe con Spade allo stesso Engel rinvenuta dal Prof. Gentile
"...Nell'ambito di un'azione condotta nella zona di Mosone dalla 365ª
Infanterie Division nei giorni 5 - 9 aprile..." ( e cioè nei giorni del
rastrellamento della "Benedicta") "... ha comandato con successo un
Einsatzgruppe...".
Il crimine consistette nell'uccisione non in combattimento, durante
un'azione di guerra, ma dopo la resa e la deposizione delle armi, di un gran
numero di partigiani e di giovani che non facevano parte delle formazioni
armate.
L'episodio è stato confermato, durante il processo, dal teste ODINO,
miracolosamente scampato perché creduto morto, il quale su specifica domanda
del Procuratore, ha sottolineato come la fucilazione non sia stata preceduta
né da alcun processo, né da alcun interrogatorio (verbale ODINO pag. 22-23)
e come il ruolo di comando fosse tenuto da soldati tedeschi.
Un ulteriore riscontro è rinvenibile nell'interrogatorio reso al Comando
Alleato da Giuseppe NICOLETTI, interprete del Comando SS di Genova,
acquisito agli atti ex art. 238 c.p.p.
NICOLETTI, in questo interrogatorio, aveva affermato come in prossimità
della Pasqua 1944 il Comandante (quindi Engel) avesse riunito nel suo
ufficio tutto il personale dipendente annunciando che il giorno dopo avrebbe
avuto inizio un grande rastrellamento contro i partigiani (pag. 41-53 fasc.
P.M. agli atti).
NICOLETTI descrive anche i presupposti e lo svolgimento dell'accaduto del
TURCHINO (fogl. 88 fasc. P.M. agli atti): "In seguito all'attentato al
cinema Odeon di Genova, il comandante della polizia di Genova, d'accordo con
il Maggiore ENGEL, decise una azione di rappresaglia con la fucilazione di
dieci ostaggi per ogni tedesco deceduto.
Una sera verso mezzanotte tutto il personale maschile della Casa dello
Studente si recò a Marassi con due torpedoni e sei macchine; colà giunti, il
comandante Engel fece loro presente che si dovevano ritirare sessanta
ostaggi da consegnare ai militari della Marina affinché li fucilassero in
rappresaglia ... ne furono poi prelevati invece cinquantanove.
Scavata la fossa da ebrei detenuti a Marassi due giorni prima, furono fatti
salire i condannati su una assicella che sporgeva sopra la fossa, sei alla
volta, così facendo una volta uccisi, essi cadevano all'interno della fossa.
Quelli che seguivano dovevano vedere il macabro spettacolo dei compagni già
giustiziati".
Le parole di NICOLETTI trovano un tragica conferma sia dalla deposizione del
Sen. Raimondo RICCI, che era il sessantesimo ostaggio che fu chiamato
insieme con gli altri una prima volta ma poi non fu richiamato nell'appello
finale (verbale RICCI pag. 30) il quale dichiara con assoluta certezza che
l'intera operazione fu gestita dal reparto Sipo-SD comandato dal Maggiore
Engel (verbale RICCI pag. 38), sia soprattutto, da un documento, tratto
dall'Archivio Federale di Amburgo, presente agli atti, relativo alla
comunicazione giornaliera del 17 maggio 1944: " Fino alla mattina del 17
maggio 1944 sono salite a cinque le vittime nell'attentato dinamitardo nel
cinema militare di Genova. Si stanno preparando sanzioni da parte della
S.D.". Nel corso dell'esame il Prof. Gentile ha specificato come il termine
tedesco "Massnahme" fosse proprio quello utilizzato per le fucilazioni.
Questa comunicazione, fortunosamente ritrovata, costituisce una delle rare
indicazioni dirette di attribuzione di responsabilità che si trovano nelle
fonti tedesche sopravvissute alla guerra.
Ciò coincide con i compiti istituzionali della "S.D." che ricomprendevano
anche la preparazione e le esecuzioni delle rappresaglie.
Per quanto riguarda il terzo episodio (e cioè l'eccidio di Portofino), la
responsabilità dello S.D. era già stata provata dalla Corte d'Assise
Straordinaria di Genova con la sentenza 18-08-1945 emessa nei confronti di
Vito SPIOTTA, che partecipò all'eccidio, il quale aveva confessato che "per
ordine della polizia tedesca erano state prelevate ventidue persona da
essere trasportate a Portofino per essere giustiziate".
Tale risultanza probatoria è stata confermata, nel corso del dibattimento,
dalla deposizione del teste Giorgio GIMELLI, il quale ha dichiarato come era
stato Engel a decidere le rappresaglie di Portofino insieme al tenente di
vascello REIMER, capo del porto di Portofino (vedasi in atti verbale
GIMELLI).
Ciò risulta indirettamente anche dal fatto che i ventidue prigionieri uccisi
furono prelevati dal carcere di Marassi, posto sotto il controllo di Engel.
Infine, per quanto riguarda l'eccidio di Cravasco, in atti vi è la
deposizione di Arrigo DIODATI, allora diciannovenne, che miracolosamente era
riuscito a scampare: "il 23 marzo 1944 fummo noi che eravamo prigionieri
della quarta Sezione SS del carcere di Marassi, svegliati nella notte per
essere prelevati e feriti non sapevamo ancora se per essere fucilati nel
cortile del carcere oppure per essere deportati nei campi di concentramento
in Germania ... fummo poi trasferiti su un camion militare e all'alba del 23
marzo fummo al centro di una colonna di Tedeschi e di fascisti che ci
trasferirono... per poi prendere la valle Polcevara ed arrivare praticamente
al termine di questa vallata che è il Comune di Campomorone, da dove fummo
fatti scendere e poi fatti proseguire a piedi... rimanemmo in 18, di questi
18 un gruppo di 9 fu fucilato davanti a noi, prima di noi, e il nostro
gruppo fu poi schierato in prossimità e quindi fu il nostro turno a essere
fucilati.
.... Io ero rimasto praticamente illeso e in piedi, mentre i miei compagni
attorno cadevano...così, massacrati, io ero rimasto illeso e solo in un
secondo momento cioè dopo la seconda scarica, mi ritrovai per terra in mezzo
ai miei compagni.
Poi sono rimasto dall'alba al tramonto sotto i cadaveri e poi... pensavo di
morire... mentre invece poi dopo ore ed ore sentendo ritornare i Tedeschi
dal rastrellamento che facevano in zona, incendiando il paese di Cravasco,
ebbi un soprassalto, capii che forse non era finita, che forse avrei potuto
sopravvivere e allora questo mi portò a trascinarmi fuori da questo
massacro, da questo carnaio e a portarmi all'ingresso del cimitero dove gli
unici alberi erano tre cipressi, all'ingresso del cimitero trovai la forza
di salire su uno di questi cipressi e da lì assistere ancora alle razzie dei
tedeschi che portarono via il bestiame, che incendiarono le case degli
abitanti e dei contadini e attesi che venisse l'imbrunire per poter mettermi
in salvo". Quindi nel corso della deposizione il Diodati specificò come le
SS li avessero prelevati senza alcun processo e di avere dopo la guerra
saputo dal cronista Arminio SAVIOLI, giornalista del quotidiano "l'Unità",
che pubblicò un articolo sull'argomento, come Engel avesse svolto un ruolo
decisivo in quella vicenda.
Alla luce di tutte le risultanze dibattimentali, il tribunale ritiene
attribuibile a ENGEL la responsabilità penale per tutti e quattro gli eccidi
precedentemente descritti. Infatti le vittime di tutti gli eccidi
provenivano dalla IV Sezione del carcere di Marassi, la quale era una
sezione a completa disposizione della Sipo-SD comandata da ENGEL. Nei casi
in questione le risultanze processuali hanno dimostrato, sopra ogni
ragionevole dubbio, come la formale titolarità del comando Sipo-SD si sia
tradotta in realtà, in una diretta responsabilità dell'esercizio concreto
del comando medesimo sul piano operativo. Anche se si volesse, comunque,
prescindere da tali risultanze, varrebbe comunque a persuadere della
fondatezza del convincimento ora espresso una serie di osservazioni che
appaioni logicamente consequenziali.
In primo luogo non si può ignorare il dato della sistematicità che ha
connotato le condotte descritte nei vari capi di imputazione. Tale sistema
tacito non può derivare dall'esito anomalo e imprevedibile di spontanee
iniziative dei combattenti, ma solo come l'espressione di atti esecutivi
delle direttive provenienti dal comandante del gruppo di combattimento.
Gli eccidi della Benedicta, del Turchino, di Portofino e di Cravasco non
possono essere ritenuti frutto della crudeltà particolare di qualche
sottufficiale impazzito: si tratta di episodi tutti necessariamente
avallati, se non addirittura disposti, da Siegfried ENGEL.
Peraltro, non può essere invocata a favore dell'imputato la scriminante
della rappresaglia.
Con questo termine è stata definita dalla dottrina internazionalistica la
possibilità, da parte di uno Stato, colpito nei propri interessi, di porre
in essere manifestazioni di autotutela, sia preventiva, sia repressiva, nei
confronti dello Stato aggressore.
A) la lesione di un diritto o di un interesse dello Stato.
B) la proporzionalità delle condotte poste in essere con la rappresaglia
rispetto alle offese arrecate.
C) il rispetto dei più elementari valori umani.
Se si può ritenere sussistente il primo elemento, con riferimento alla
Strage della Benedicta, il pericolo potenziale costituito dalla formazione
di un insediamento della Resistenza, che poteva arricchirsi con il, passare
del tempo e divenire in astratto fonte costitutiva di possibili sabotaggi e
attentati, non può giustificare l'uccisione di oltre 147 persone,
considerato che, fino a quel momento non si era registrato nella zona alcun
episodio criminale.
Per quanto riguarda l'eccidio del Turchino, le sproporzione è insita nel
fatto che, come si era già accennato, non è stato neppure rispettato il
rapporto previsto dal bando Kesselring (uno a dieci), dal momento che furono
"giustiziati" cinquantanove prigionieri a fronte di cinque militari tedeschi
uccisi.
Per quanto riguarda l'eccidio di Portofino si ignora persino quale sia stata
la ragione giustificativa della disposta esecuzione.
La consapevolezza della illegittimità di tale tipo di rappresaglia, del
resto, era già ben presente nella coscienza dei loro autori: infatti la
rappresaglia, proprio per la sua funzione, deve avere un valore emblematico
e deve essere realizzata con la massima pubblicità per essere di ammonimento
ai cittadini. Invece le stragi di Cravasco e di Portofino sono state fatte
di nascosto, tentando di occultare tali eventi.
Del pari, non può essere invocata neppure la c.d. "repressione collettiva".
Tale istituto è disciplinato dall'art. 65 R.D. 8/7/1938 N. 1415 (c.d. Legge
di Guerra) il quale prevede che "nessuna sanzione collettiva, pecuniaria o
di altra specie, può essere inflitta alle popolazioni a causa di fatti
individuali, salvo che esse possano essere ritenute solidamente
responsabili". Questa norma costituisce la trascrizione letterale dell'art.
50 della Convenzione dell'Aja 18/10/1907 relativa alle leggi e agli usi
della guerra terrestre: "Aucune peine collective, pécuniaire au autre, ne
pourra être édictée contre les populations raisonfaits individuels dont
elles ne pouvaint être considérées comme solidairement responsables".
Queste disposizioni fanno perno sulla sanzione pecuniaria (infatti dice
"nessuna sanzione collettiva, pecuniaria o di altra specie...). Ciò induce a
ritenere che si possono riferire solo a sanzioni patrimoniali diverse da
quelle pecuniarie, e non sanzioni personali.
Esempi tipici di sanzioni collettive sono, ad esempio, le requisizioni di
proprietà mobiliari dello Stato occupato.
Come esempio classico di sanzione collettiva, non a caso, viene comunemente
ricordata dalla dottrina internazionalista l'episodio della distruzione
della biblioteca e dell'Università di Lovanio operata dai tedeschi durante
la I Guerra Mondiale.
Il tribunale ritiene provata anche l'esistenza delle aggravanti della
premeditazione e della crudeltà verso le vittime.
Per quanto riguarda la premeditazione la Suprema Corte ha più volte
affermato la sufficienza, ai fini della sussistenza di tale aggravante, di
un intervallo di tempo sufficiente, ai fini della sussistenza di tale
aggravante, di un intervallo di tempo sufficiente in cui il reo abbia avuto
la possibilità di riflettere e di pensare nel suo proposito criminoso (Cass.
28/07/1991 in Cass. Pen. 1993 II, 609).
Ciò è senza dubbio avvenuto nei casi in questione in cui gli eccidi si sono
consumati al termine di una procedura (prelevamento dal carcere di Marassi,
conta dei prigionieri, trasferimento degli stessi nel luogo prestabilito e
quindi uccisione) che permetteva all'imputato di riconsiderare l'iniquità e
l'inutile crudeltà dei propri atti.
Per quanto riguarda invece l'aggravante prevista dall'art. 61 n. 4 c.p. pare
sufficiente al tribunale ricordare le modalità della strage del Turchino e
cioè la costrizione da parte dei prigionieri di salire in fila sul
trampolino affacciante sulla fossa che era stata scavata e al cui interno
già giacevano i cadaveri di coloro che erano già morti.
Proprio tali modalità insieme al comportamento processuale dell'imputato,
che si è sempre rifiutato di comparire in giudizio, inducono il tribunale le
concedibilità delle attenuanti generiche.
Il tribunale alla luce delle riconosciute aggravanti e non sussistendo
alcuna attenuante commina la pena dell'ergastolo con la conseguente condanna
al pagamento delle spese processuali.
Per quanto riguarda le richieste di risarcimento dei danni presentate dalle
parti civili, il tribunale liquida le spese processuali nelle somme che
verranno indicate in dispositivo.
Per quanto attiene al risarcimento dei danni il tribunale, ai sensi
dell'art. 539 c.p.p. ritiene di condannare l'imputato al pagamento di una
somma a titolo provvisionale di £ 5.000.000= (cinquemilioni) nei confronti
di tutte le parti civili presenti in giudizio, con la sola eccezione del
Sig. Luigi REBORA, rinviando le parti al giudizio civile per la integrale
liquidazione del danno.
P.Q.M.
letti gli artt. 533 e 535 c.p.p.
DICHIARA
ENGEL Siegfried contumace, responsabile del reato ascrittogli e lo
CONDANNA
alla pena dell'ergastolo, spese e conseguenze di legge
CONDANNA
altresì il medesimo al pagamento delle somme di £ 6.060.000 quale nota spese
dei Comuni di Voltaggio e Ovada;
£ 7.425.000 quale nota spese dei Comuni di Campomorone, Mele, Portofino e
dell'A.N.F.I.M.;
£ 5.000.000 quale nota spese della Provincia di Alessandria;
£. 6.930.000 quale nota spese della Provincia di Genova;
£ 5.000.000, quale risarcimento danno, in via provvisionale per ciascuna
delle parti civili regolarmente costituitesi ad eccezione della parte civile
Rebora Luigi.
Tutte le predette somme sono liquidate in via immediatamente esecutiva
rimandando l'esatta quantificazione dei danni morali e patrimoniali alle
competenti sedi civili.
Indica in giorni novanta il terrmine per il deposito della sentenza.
Torino, 15.11.1999
IL GIUDICE ESTENSORE IL PRESIDENTE
Dott. Alessandro BENIGNI Dott. Stanislao SAELI
L'ASSISTENTE GIUDIZIARIO
S. Ten. a. cpl. (F.S.) Gianluca FALSO
Depositata in cancelleria il 25 gennaio 2000
--
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SPatrizini
2004-12-10 20:35:54 UTC
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Bel messaggio, sergio.
Ma ti pagano a Kb?
Pomero
2004-12-10 20:57:48 UTC
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Post by SPatrizini
Bel messaggio, sergio.
Ma ti pagano a Kb?
Non mi sembra un messaggio
Ma è una sentenza del tribunale militare che condanna un nazista per stragi
commesse 55 anni prima ci sono voluti 55 anni per giudicarlo
sergio.
2004-12-10 21:16:59 UTC
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Post by Pomero
Post by SPatrizini
Bel messaggio, sergio.
Ma ti pagano a Kb?
Non mi sembra un messaggio
Ma è una sentenza del tribunale militare che condanna un nazista per stragi
commesse 55 anni prima ci sono voluti 55 anni per giudicarlo
lui e' tropppppo intelligggggggente per capirlo, per questo insieme al suo
camerata devono lordare il thread con stupidi msg.
--
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SPatrizini
2004-12-10 21:50:52 UTC
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Post by Pomero
Non mi sembra un messaggio
Ma è una sentenza del tribunale militare che condanna un nazista per stragi
commesse 55 anni prima ci sono voluti 55 anni per giudicarlo
Il tuo sarà pure la sentenza che dici, ma è stata appena riproposta tale e
quale dal sergino come risposta?
Forse è un altro server con problemi di alcool :-)))))
Pomero
2004-12-10 22:00:03 UTC
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Post by SPatrizini
Post by Pomero
Non mi sembra un messaggio
Ma è una sentenza del tribunale militare che condanna un nazista per stragi
commesse 55 anni prima ci sono voluti 55 anni per giudicarlo
Il tuo sarà pure la sentenza che dici, ma è stata appena riproposta tale e
quale dal sergino come risposta?
Forse è un altro server con problemi di alcool :-)))))
gli sarà scappato il dito sul tasto, non credo che sia un problema di alcool
io non bevo e tu?
SPatrizini
2004-12-10 22:16:22 UTC
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Post by Pomero
gli sarà scappato il dito sul tasto,
Infatti, è il classico inconveniente dovuto ad un HIC particolarmente
robusto.
Lui dice che è un problema di server, ma non è molto convincente :-))))
sergio.
2004-12-10 23:05:06 UTC
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Post by SPatrizini
Post by Pomero
gli sarà scappato il dito sul tasto,
Infatti, è il classico inconveniente dovuto ad un HIC particolarmente
robusto.
se questo e' quanto accade a te da molto tempo non e' detto che il
problema debba riguardare anche altri.
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SPatrizini
2004-12-11 13:12:57 UTC
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Post by sergio.
Post by SPatrizini
Infatti, è il classico inconveniente dovuto ad un HIC particolarmente
robusto.
se questo e' quanto accade a te da molto tempo non e' detto che il
problema debba riguardare anche altri.
Hai veramente il dono delle risposte spiritose, questa per esempio in un
asilo sarebbe stata seguita da un boato di lazzi
sergio.
2004-12-11 16:50:28 UTC
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Post by SPatrizini
Post by sergio.
Post by SPatrizini
Infatti, è il classico inconveniente dovuto ad un HIC particolarmente
robusto.
se questo e' quanto accade a te da molto tempo non e' detto che il
problema debba riguardare anche altri.
Hai veramente il dono delle risposte spiritose, questa per esempio in un
asilo sarebbe stata seguita da un boato di lazzi
Era comunque adeguata al fatto che tu , a livello mentale, non sei ancora
pronto per l'asilo.
--
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sergio.
2004-12-10 23:03:16 UTC
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Post by SPatrizini
Post by Pomero
Non mi sembra un messaggio
Ma è una sentenza del tribunale militare che condanna un nazista per stragi
commesse 55 anni prima ci sono voluti 55 anni per giudicarlo
Il tuo sarà pure la sentenza che dici, ma è stata appena riproposta tale e
quale dal sergino come risposta?
Forse è un altro server con problemi di alcool :-)))))
no "cervellone".
semplicemente volevo riproporla tale quale dopo che il tuo meschino
camerata andrea l'aveva nascosta con un suo tipico insulso e patetico
post. Del resto piu' di quei "capolavori" che altro siete in grado di
produrre a livello intellettuale voi cameratucoli?
--
togli le VVV per scrivermi

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Andrea
2004-12-10 23:30:33 UTC
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il tuo meschino camerata andrea
ROTFL!! :)
SPatrizini
2004-12-11 13:23:05 UTC
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Post by sergio.
Post by SPatrizini
Il tuo sarà pure la sentenza che dici, ma è stata appena riproposta tale e
quale dal sergino come risposta?
Forse è un altro server con problemi di alcool :-)))))
no "cervellone".
semplicemente volevo riproporla tale quale dopo che il tuo meschino
camerata andrea l'aveva nascosta con un suo tipico insulso e patetico
post.
L'aveva nascosta?!?!?
Spiegami un po' come si fa a nascondere i post degli altri utenti, sono
curioso :-))))
Post by sergio.
Del resto piu' di quei "capolavori" che altro siete in grado di
produrre a livello intellettuale voi cameratucoli?
E tu di tanto intellettuale cosa produci?
CTRL-C - CTRL-V?
:-)))))))))
Andrea
2004-12-11 13:44:10 UTC
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Post by SPatrizini
Post by sergio.
Post by SPatrizini
Il tuo sarà pure la sentenza che dici, ma è stata appena riproposta tale e
quale dal sergino come risposta?
Forse è un altro server con problemi di alcool :-)))))
no "cervellone".
semplicemente volevo riproporla tale quale dopo che il tuo meschino
camerata andrea l'aveva nascosta con un suo tipico insulso e patetico
post.
L'aveva nascosta?!?!?
Spiegami un po' come si fa a nascondere i post degli altri utenti, sono
curioso :-))))
Cerca di capire, un mio post con scritto solo "zzzzz..... zzzzzz...." per un
lettore può apparire più interessante di un suo "Stragi ed Eccidi
nazifascisti parte XII, sentenza d'appello del cugino del cognato della zia
del camerata di La Spezia ecc. ecc.", di conseguenza lo nasconde! Logico,
no? :)
SPatrizini
2004-12-11 13:54:48 UTC
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Post by Andrea
Post by SPatrizini
L'aveva nascosta?!?!?
Spiegami un po' come si fa a nascondere i post degli altri utenti, sono
curioso :-))))
Cerca di capire, un mio post con scritto solo "zzzzz..... zzzzzz...." per
un lettore può apparire più interessante di un suo "Stragi ed Eccidi
nazifascisti parte XII, sentenza d'appello del cugino del cognato della
zia del camerata di La Spezia ecc. ecc.", di conseguenza lo nasconde!
Logico, no? :)
Eheheheeh hai ragione lo avevi proprio surclassato, povero Pomero :-)))))
Necaev
2004-12-12 14:00:35 UTC
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Post by Andrea
Cerca di capire, un mio post con scritto solo "zzzzz..... zzzzzz...." per un
lettore può apparire più interessante di un suo "Stragi ed Eccidi
nazifascisti parte XII, sentenza d'appello del cugino del cognato della zia
del camerata di La Spezia ecc. ecc"
Per un idiota certamente sì.
Comunque io non mi vanterei, ciò è segno di una certa decadenza del ng...
Pomero
2004-12-12 15:32:33 UTC
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Post by Necaev
Post by Andrea
Cerca di capire, un mio post con scritto solo "zzzzz..... zzzzzz...."
per
Post by Necaev
un
Post by Andrea
lettore può apparire più interessante di un suo "Stragi ed Eccidi
nazifascisti parte XII, sentenza d'appello del cugino del cognato della
zia
Post by Andrea
del camerata di La Spezia ecc. ecc"
Per un idiota certamente sì.
Comunque io non mi vanterei, ciò è segno di una certa decadenza del ng...
Più che zzzzz...zzzzz non poteva dare, il segno di decadenza non è nel ng
ma in alcuni user del ng.
Sono decadenti perchè bugiardi, si vergognano delle loro posizioni, perchè
sono posizioni da vergognarsi, però a volte gioiscono quando un riminale non
viene condannato
Geos
2004-12-12 18:27:43 UTC
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Post by Pomero
Più che zzzzz...zzzzz non poteva dare, il segno di decadenza non è nel ng
ma in alcuni user del ng.
Sergio e Pommy!
Post by Pomero
Sono decadenti perchè bugiardi,
Di nuovo sergio e Pommy!!!!!
Post by Pomero
si vergognano delle loro posizioni,
Questo no.... incredibilmente sergio e Pommy non si vergognano delle loro
posizioni!
Post by Pomero
perchè sono posizioni da vergognarsi,
Oooh..... qui sono di nuovo Sergio e Pommy.
Post by Pomero
però a volte gioiscono quando un riminale non viene condannato
Sergio e Pommy!!!!:-))))))))
sergio
2004-12-13 09:39:13 UTC
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Post by Geos
Più che zzzzz...zzzzz non poteva dare, il segno di decadenza non è nel
ng
Post by Geos
ma in alcuni user del ng.
Sergio e Pommy!
ci tieni cosi' tanto a mostrare quanto sei cretino e leccapiedi di arduino
eh geos?

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Pomero
2004-12-13 10:53:31 UTC
Permalink
Post by Geos
Post by Pomero
Più che zzzzz...zzzzz non poteva dare, il segno di decadenza non è nel ng
ma in alcuni user del ng.
Sergio e Pommy!
Post by Pomero
Sono decadenti perchè bugiardi,
Di nuovo sergio e Pommy!!!!!
Post by Pomero
si vergognano delle loro posizioni,
Questo no.... incredibilmente sergio e Pommy non si vergognano delle loro
posizioni!
Post by Pomero
perchè sono posizioni da vergognarsi,
Oooh..... qui sono di nuovo Sergio e Pommy.
Post by Pomero
però a volte gioiscono quando un criminale non viene condannato
Sergio e Pommy!!!!:-))))))))
a volte i balilla crescono e trovano la loro posizione nella vita
bravo !
se riceverai i complimenti di arduino il re della taroccatura, sei al
massimo
Geos
2004-12-14 23:45:25 UTC
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sono posizioni da vergognarsi,
Post by Pomero
Post by Geos
Oooh..... qui sono di nuovo Sergio e Pommy.
Post by Pomero
però a volte gioiscono quando un criminale non viene condannato
Sergio e Pommy!!!!:-))))))))
a volte i balilla crescono
.... e il risultato è un Pommy!:-)
Post by Pomero
e trovano la loro posizione nella vita
bravo !
.....ummmmh no Pommy, una posizione non ce l'ha :-D
Andrea
2004-12-12 16:07:03 UTC
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Post by Necaev
Post by Andrea
Cerca di capire, un mio post con scritto solo "zzzzz..... zzzzzz...." per
un
Post by Andrea
lettore può apparire più interessante di un suo "Stragi ed Eccidi
nazifascisti parte XII, sentenza d'appello del cugino del cognato della
zia
Post by Andrea
del camerata di La Spezia ecc. ecc"
Per un idiota certamente sì.
Comunque io non mi vanterei, ciò è segno di una certa decadenza del ng...
Cerca di capire che un NG it.cultura.storia non può andare avanti a furia di
copia-incolla a fini semplicemente propagandistici. Pomero si limita a
trascrivere post lunghissimi, poco interessanti (e non solo per me, a quanto
ho visto) e prolisssi, che non offrono né spunti di discussione né altro.
Ciccio Brambilla
2004-12-11 07:43:47 UTC
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Post by SPatrizini
Bel messaggio, sergio.
Ma ti pagano a Kb?
ROTFL!
Evidentemente si.
Alrimenti era tanto preso nella discussione con gli altri sergi che, nella
foga, uno dei tanti ha fatto un click sbagliato. :-)
Andrea
2004-12-10 21:45:31 UTC
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Bravo, molto utile riquotare tutto per nulla.
Pomero
2004-12-10 21:58:00 UTC
Permalink
Post by Andrea
Bravo, molto utile riquotare tutto per nulla.
non mi sembra di aver scritto questa frase
non sarai mica bugiardo come arduino?
Andrea
2004-12-10 23:31:12 UTC
Permalink
Post by Pomero
Post by Andrea
Bravo, molto utile riquotare tutto per nulla.
non mi sembra di aver scritto questa frase
non sarai mica bugiardo come arduino?
Quale frase? sistema il tuo newsreader, va...
Pomero
2004-12-11 11:41:41 UTC
Permalink
Post by Andrea
Post by Pomero
_-------------- Bravo, molto utile riquotare tutto per
nulla------------.
Post by Andrea
Post by Pomero
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Post by Andrea
Post by Pomero
non mi sembra di aver scritto questa frase
non sarai mica bugiardo come arduino?
Quale frase? sistema il tuo newsreader, va...
la frase è quella sottolineata che l'ha scritta?
Andrea
2004-12-11 12:48:49 UTC
Permalink
Post by Pomero
Post by Andrea
Post by Pomero
_-------------- Bravo, molto utile riquotare tutto per
nulla------------.
Post by Andrea
Post by Pomero
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Post by Andrea
Post by Pomero
non mi sembra di aver scritto questa frase
non sarai mica bugiardo come arduino?
Quale frase? sistema il tuo newsreader, va...
la frase è quella sottolineata che l'ha scritta?
Io l'ho scritta, ovviamente... sergio. ha risposto al tuo post riquotando
tutto senza aggiungere un commento...
sergio.
2004-12-11 08:53:32 UTC
Permalink
Post by Andrea
Bravo, molto utile riquotare tutto per nulla.
e' sicuramente piu' utile di un qualsiasi tuo intervento o di altri
ridicoli cameratucoli come arduino, ciccio brambilla, spatrizini.
--
togli le VVV per scrivermi

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Pomero
2004-12-11 11:45:19 UTC
Permalink
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Post by Pomero
Post by Andrea
Bravo, molto utile riquotare tutto per nulla.
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Post by Pomero
e' sicuramente piu' utile di un qualsiasi tuo intervento o di altri
ridicoli cameratucoli come arduino, ciccio brambilla, spatrizini.
il problema caro Sergio è che io non ho scritto quella frase si vede che la
squola° di arduino fa stile attribuire ad altri cose non dette
Ciccio Brambilla
2004-12-15 14:45:21 UTC
Permalink
Post by Pomero
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Post by Pomero
Post by Andrea
Bravo, molto utile riquotare tutto per nulla.
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Post by Pomero
e' sicuramente piu' utile di un qualsiasi tuo intervento o di altri
ridicoli cameratucoli come arduino, ciccio brambilla, spatrizini.
il problema caro Sergio è che io non ho scritto quella frase si vede che la
squola° di arduino fa stile attribuire ad altri cose non dette
Pommy, sei impagabile! Ti hanno spiegato e rispiegato che Andrea aveva
risposto a serginoe tu ti continui ad ostinare a dire che non l'hai scritta
tu! :-) Pommy, dai retta a me, o cambi quel vinaccio pieno di alcol
metilico che ti scoli a cena e a cena oppure ti fai spiegare i post da
qualcuno più sveglio di te :-))

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