Post by ArduinoTutto vero. Però dobbiamo aggiungere che nessuno ha mai preso con le
pinze i soldi del sotterratore, né gli ha dato il pane rovesciato.
Enrica Guerra, nel suo "L'eterna condana - la figura del carnefice
nella società tardomedievale italiana" [1] osserva che in Italia, ma
anche in Francia, era prassi comune che i "manigoldi" (altro nome del
carnefice che non è certo divenuto un complimento) erano di solito
reclutati tra gli stranieri; i condannati forestieri si vedevano
offrire spesso l'incarico infamante in cambio di una totale o parziale
remissione di
pena.
Lei stessa osserva che, in tempi in cui il timore di pestilenze,
contagi era vivissimo, e lo straniero era circondato di precauzioni e
sospetti non solo come possibile infetto ma come "untore", questa
circostanza contribuiva a creare l'alone "nero" del boia e a
incentivare atteggiamenti di questo tipo.
Dal canto mio osservo che sebbene ci siano anche motivazioni
razionalissime per scelte del genere, ad esempio impedire che il boia
fosse coinvolto in beghe locali (allo stesso modo il Podestà di un
comune era spesso straniero) si trovasse costretto ad occuparsi di
amici e parenti eccetera, può pesare anche su questo l'idea del
"tabù", impedire che la comunità locale fosse contaminata da quel che
di negativo di cui il boia era portatore.
Noto di passata che misure del genere "metti i tuoi soldi nell'aceto",
per quanto razionalmente intese ad evitare il contagio, erano anche
rivolte contro "contagi" assai più immateriali: ad esempio spesso erano
gli ebrei a cui era probito ogni contatto fisico con la popolazione o
quasi. (Cfr. il Gran Maestro dei Templari in "Ivanhoe" di W. Scott,
all'ebreo Isacco che cerca di abbracciargli le ginocchia in segno di
supplica: <Fermo. Gli infedeli io li tocco solo con la mia spada>
(citazione a memoria :-D )
L'autrice fa cenno anche al tema del "Tabù" che ho cercato di
introdurre io, citando analoghe costumanze degli antichi Germani, ma il
suo è un discorso molto più ampio, che introduce diversi elementi, sia
a carattere contingente come l' "estraneità" del boia, sia religiosi:
ad esempio una predica di san Bernardino da Siena in cui il boja è
nientemeno simile al Diavolo: fa il male, è disprezzato ed esecrato da
tutti, ma lo fa nell'ambito di un piano superiore di giustizia, terrena
nel caso del carnefice, divina nel caso del demonio.
(Noto qui che pure il Satana del libro di Giobbe si adatta benissimo
ad un ruolo del genere).
Facilmente credenze ebraico-cristiane, antichissime superstizioni
primordiali, reminiscenze di età pagana, oltre a concreti elementi di
contingenza socioculturale si sono fusi assieme nel dar vita ad un'idea
addirittura "diabolica" del boia. Che -- e questo non lo sapevo proprio
-- se dava prova di incapacità nel proprio lavoro, se l'esecuzione
andava male, spesso e volentieri poteva essere lapidato sul posto dalla
folla insorta...
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[1] Non è integrale, ma comunque ampi stralci sono disponibili su
Google libri: https://goo.gl/bSuzw8