Artamano
2006-05-03 16:51:55 UTC
articolo molto interessante su questo sito
http://www.jacopofo.com/?q=comment/reply/1379
Le gran casse clericali stanno cercandoo di smontare alcuni punti
indiscutibili del romanzo di Dan Brown.
Abbiamo visto gli specialisti arrampicarsi sui vetri per sostenere
l'impossibile.
La Bibbia censurata
La Bibbia censurata
La settimana scorsa Dario vi ha raccontato della Bibbia popolare
incisa nelle sculture che decorano il Duomo di Modena.
Oggi vorrei narrarvi di una ricerca parallela che ho condotto andando
a rileggere il testo "ufficiale" della Bibbia, in particolare le prime
pagine del Libro della Genesi, dove si rievoca la creazione dell'Universo
per mano di Dio.
Si tratta di un testo che tutti abbiamo letto almeno una volta. Ma
forse stupira' scoprire che questo scritto nasconde un racconto ben diverso
da quello che insegnano rabbini, preti e mullah (anche i musulmani
considerano la Bibbia un loro testo sacro).
Ancora una volta c'e' da stupirsi di come si sia potuto non vedere il
significato delle parole che, per altro, sono molto chiare.
E' sufficiente prendere il testo ufficiale approvato dalla Chiesa
Cattolica e leggerlo dimenticando quel che ci hanno insegnato a Catechismo,
per capire che c'e' qualche cosa che non torna.
Infatti, nel racconto del sesto giorno della creazione si legge: "E
Dio creo' Adamo, maschio e femmina lo creo'".
Poi il settimo giorno Dio crea Adamo con l'argilla, e successivamente,
utilizzando la famosa costola, Eva. Cioe', Dio crea Adamo due volte. Ora
suppongo che siate d'accordo con me sul fatto che questo comportamento non
e' normale neanche per un Dio. Ovviamente non sono il primo a essersi
accorto di questa contraddizione. Ma tutte le spiegazioni che ho letto, a
partire dalla teoria di un Adamo ermafrodita, non spiegano perche' il sesto
giorno Dio crea Adamo e il giorno dopo ricrea lo stesso essere daccapo con
l'argilla. Cioe', crea due volte la stessa persona. Tutte le teorie, non
riescono a spiegare questa assurdita'.
O chi ha scritto la Genesi aveva gravi problemi mentali oppure ci deve
essere un grosso malinteso. O una grande censura...
Per sciogliere questo mistero dobbiamo andare a leggere la Bibbia
ebraica.
Infatti, i cristiani, che sono i soliti superficiali, hanno tradotto
con la parola "Dio" due differenti termini ebraici: Eloim e Yahvveh.
Eloim e' un plurale e significa "gli Dei", Yahvveh e' un singolare e
significa "Colui che e'".
Nella Genesi, fino al sesto giorno, agiscono solo gli Eloim, sono loro
a creare l'universo, il mondo, il mare, il cielo, gli animali e le piante. E
anche la prima versione di Adamo maschio e femmina. Alla fine del sesto
giorno c'e' una frase dal senso un po' misterioso: gli Eloim si ritirano
nella loro energia. Il settimo giorno entra in scena per la prima volta
Yahvveh, che "anima" tutto l'universo e crea Adamo e Eva.
Che cosa significa? Anche su questa questione si sono profusi
ettolitri di inchiostro: si sostiene che Eloim e Yahvveh sono lo stesso Dio
con due nomi diversi per motivi mistici.
Insomma, la situazione appare un po' confusa ma possiamo chiarirla
tracciando un parallelo tra la Genesi e le altre storie della creazione
scritte dal resto dei popoli del mondo.
In effetti, nelle maggiori religioni del pianeta ci sono racconti
simili. Ma da sempre i commentatori della Bibbia, considerano la loro
religione (ebraica, cristiana o musulmana) talmente superiore ai culti
pagani da rifiutare qualunque similitudine e questo li ha resi incapaci di
capire quel che stavano leggendo.
L'esistenza di due entita' divine (Eloim e Yahvveh) e' infatti una
costante nella maggioranza delle religioni che si sono sviluppate nelle
societa' schiaviste ed e' invece assente nei miti delle societa' primitive.
Le storie della creazione nelle culture schiaviste narrano la storia di un
Dio primitivo che viene spodestato (ad esempio, presso i greci Zeus spodesta
Urano).
In questi racconti vediamo rispecchiarsi la storia dell'umanita'.
All'inizio la societa' matriarcale, che adora la Dea Madre, e' la
forma dominante di organizzazione sociale. Una societa' capace di grandi
risultati tecnologici e colossali opere idriche come la bonifica delle
paludi del Nilo. Poi queste societa' pacifiche e amanti della sessualita'
vengono sottomesse dagli allevatori guerrieri patriarcali. Gente rozza ma
abilissima nell'uso dell'arco e del cavallo. Questa traumatica conquista
viene rappresentata nella storia degli Dei. La Dea Madre viene soppiantata
dal Dio guerriero. Ma a questo Dio non interessa prendere per se' l'onore
della creazione.
I guerrieri schiavisti considerano il lavoro qualche cosa di
umiliante. Anche il lavoro di creare l'Universo. Quindi non viene cancellata
la storia della creazione ma a questa si aggiunge il racconto di come gli
Dei creatori siano stati soppiantati dagli Dei guerrieri. Quando poi altre
ondate migratorie di allevatori guerrieri vincono i primi conquistatori si
registra anche nell'Olimpo la venuta di una terza generazione di divinita'.
Cosi', ad esempio, presso i greci la Dea Madre creatrice viene in un primo
momento spodestata da Urano che a sua volta soccombe davanti a Zeus. Si
verifica nella narrazione un'evoluzione simile a quella che caratterizza i
templi religiosi. I conquistatori edificano nuovi templi ai loro Dei
utilizzando come base di partenza i templi degli sconfitti.
Questa stratificazione e' evidente nelle narrazioni mesopotamiche
dalle quali la Bibbia trae origine. Ma nella stesura ebraica le tracce di
questo succedersi di divinita' vengono occultate. Ma non completamente:
resta quell'Eloim nel testo ebraico, poi cancellato nella versione
cristiana. E resta quel controsenso della doppia creazione degli esseri
umani.
A questo punto possiamo rileggere tutta la storia in modo molto
diverso e scoprire il racconto del colpo di stato del Dio patriarcale
(Yahvveh) contro gli Dei creatori (Eloim). Il tutto risulta piu' chiaro se
si va a vedere tutti i significati della parola Adam che, puo' essere
tradotta anche con "l'umanita'". Ecco allora che la frase della creazione
nel sesto giorno diventa "Gli Eloim crearono l'umanita', maschi e femmine li
crearono".
Ma c'e' un altro elemento che prova questa lettura: la Bibbia ebraica
e' detta anche "dei sacerdoti", cioe' la Genesi che noi conosciamo e' la
versione ufficiale. Ma esistono altre versioni tramandate oralmente e molto
piu' ricche. Ed e' a queste versioni popolari che i rabbini si richiamano
per secoli quando devono chiarire il significato della Bibbia. Ed e' grazie
a questi commenti scritti che sono giunti fino a noi frammenti della Genesi
tramandata oralmente. Tutti abbiamo sentito parlare della storia di Lucifero
e di Lilith. Ma se si va a vedere nella Bibbia ufficiale non si parla della
ribellione di Lucifero e della sua cacciata ne' del suo divenire il Diavolo.
E non si narra neanche di Lilith, la prima donna che Adamo rifiuta perche'
creata "col sangue e con lo sputo". Queste storie invece sono ampiamente
presenti nei commentari ebraici della Bibbia ufficiale. Ecco che,
incrociando questa tradizione orale con il testo ufficiale, tutto appare
piu' chiaro: gli Eloim creano gli esseri umani e l'universo. Poi arriva
Yahvveh che li spodesta. Questo Yahvveh crea un uomo a sua immagine e
somiglianza, un guerriero, e gli da' il potere su tutte le creature compresi
i primi umani creati dagli Eloim. Ma Adamo rifiuta di accoppiarsi con le
donne create dagli Eloim perche' esse sono inferiori.
Quindi Dio crea una donna apposta per lui.
Ed ecco che in un colpo solo abbiamo anche un tentativo grossolano (e
successivamente rimosso nella versione definitiva del testo biblico) di
codificare il diritto dei conquistatori di sottomettere i vinti perche'
nelle loro vene scorre un sangue diverso (sono stati creati da un Dio
superiore).
Nella Genesi esiste un altro punto nel quale e' chiara la
sovrapposizione tra due diversi racconti e il ruolo originario degli Eloim:
la storia della mela e del serpente. Te la ricordi? Dio si imbestialisce
perche' Adamo e Eva mangiano la mela. Li maledice, li scaccia dal paradiso e
li condanna a vivere con dolore e fatica e a conoscere la morte perche'
hanno peccato.
Questa e' la storia come ce la raccontano a Catechismo. Ma se andiamo
a leggere il testo della Genesi scopriamo che, dopo essere scomparsi il
sesto giorno della creazione, gli Eloim ritornano in scena proprio in questo
punto, prima di scomparire definitivamente.
Quando Dio scopre che Adamo e Eva hanno mangiato la mela non e'
Yahvveh ma sono gli Eloim. E gli Eloim non sembrano molto arrabbiati, si
limitano a dire:"Ora sono come noi perche' hanno mangiato il frutto della
conoscenza". Sembrano quasi contenti. E sarebbe logico che fosse cosi'.
Essendo onniscenti gli Eloim sapevano benissimo che sarebbe successo. Sono
solo curiosi di sapere come sia accaduto esattamente, come se conoscessero
il futuro a grandi linee e volessero apprendere invece i particolari... Poi
il testo cambia ritmo, sembra proprio di leggere frasi aggiunte a
posteriori. Riappare Yahvveh che invece e' molto arrabbiato: ma attenzione
egli non maledice gli umani. Maledice il serpente (che non e' il demonio ma
il piu' astuto degli animali) e maledice la terra, cosi' l'uomo fatichera' a
coltivarla. Poi allontana gli esseri umani dal Paradiso per impedire loro di
mangiare anche il frutto dell'albero della vita, se lo facessero gli umani
diventerebbero come gli Dei.
E tra l'altro il serpente non mente quando dice a Eva che non morira'
se mangera' il frutto proibito. Infatti, anche nel Paradiso gli umani sono
destinati a morire a prescindere dalla loro ubbidienza.
E' appunto per evitare che diventino immortali mangiando anche il
frutto dell'albero della vita che vengono allontanati dal Paradiso. Tutto
questo capitolo e' chiaramente il frutto della sovrapposizione di due
racconti.
Al testo piu' antico che presenta come fatto positivo la conquista
della coscienza umana di se', si sovrappone la visione negativa della
coscienza propria della cultura patriarcale. L'interpretazione del testo
viene quindi forzata dalla lettura del Catechismo cattolico che trasforma il
serpente in demonio, inventa la maledizione di Adamo e Eva e finge di non
accorgersi che la morte non e' frutto del peccato.
Il discorso diventa piu' chiaro se ritorniamo a leggere le storie
della nascita della coscienza presso altre culture e in particolare quelle
mesopotamiche (dalle quali, come si e' detto, ha origine il racconto
biblico).
Troviamo vari racconti nei quali l'acquisizione della coscienza non ha
nessuna implicazione negativa anche se costringe gli umani a "uscire dal
Paradiso" della non coscienza animale. In queste tradizioni troviamo a volte
perfino un chiaro racconto della scoperta della coscienza per via sessuale.
Ad esempio, nella tradizione sumerica c'e' intatta la narrazione scaturita
dalla cultura matriarcale nella quale la conoscenza si ottiene per via
sessuale e non sottintende nessun tipo di disubbidienza. Il primo uomo
infatti e' un brutalone che si accoppia con gli animali fino a quando un Dio
non gli invia una Dea che si accoppia con lui per giorni. Terminata
l'iniziazione al sesso con l'amante divina essa gli dice le stesse parole
che troviamo nella Genesi: ora sei come gli Dei perche' conosci il bene e il
male. Dopodiche' Adamo diventa incapace di accoppiarsi con gli animali. In
effetti lui ci prova ma essi lo rifuggono perche' e' diventato diverso da
loro. Ed e' da notare (lo ripeto) che la civilta' sumera e' la piu' antica
delle culture mesopotamiche che sono la fonte di tutti i miti biblici. Le
storie di Adamo e Eva, Caino e Abele e Noe' sono tutte precedenti alla
formazione della cultura ebraica.
E parlando di Caino e Abele possiamo osservare come nel loro conflitto
si rispecchi ancora una volta, la memoria del trauma della sconfitta delle
popolazioni agricole da parte degli allevatori guerrieri.
Come spesso accade sono i vincitori a scrivere la storia, sempre
preoccupati di nascondere i propri crimini.
Caino e' il contadino, Dio (Yahvveh) lo odia (chissa' perche') e non
apprezza i suoi doni. Dio ama invece Abele, l'allevatore.
Ma mentre nella realta' sono gli allevatori a massacrare i contadini e
ridurli in schiavitu' nella Genesi e' Caino a uccidere Abele.
A distanza di migliaia di anni possiamo finalmente dirlo: Abele era
uno stronzo.
E Caino e' innocente.
Jacopo Fo
La "Genesi" della censura
I primi a falsificare i fatti e nascondere la realta' furono i popoli di
allevatori guerrieri che misero a ferro e fuoco le valli bagnate dai grandi
fiumi e abitate da contadini pastori matriarcali.
Gli allevatori guerrieri erano potenti grazie all'efficienza dei loro archi,
e all'uso dei cavalli. Questi inventori della guerra avevano eserciti
formidabili ma non una grande cultura.
I contadini matriarcali erano ben piu' evoluti e dotati di una creativita'
fantastica, epica e grottesca ma forti di una maggiore aggressivita'. Ecco
che i conquistatori si impossessano non solo dei loro terreni e delle loro
vite ma anche del loro racconto della storia del mondo modificandole allo
scopo di legittimare il loro potere.
La narrazione matriarcale della creazione ad opera della Dea Madre (Gea)
viene stravolta.
In Grecia si inventa che le divinita' dei conquistatori comandati da Urano,
figlio di Gea, hanno sconfitto sua madre. Poi arriva un'altra ondata di
pastori ancora piu' aggressivi che prendono il sopravvento e raccontano che
Urano e' stato a sua volta spodestato da Zeus.
Nelle cosmogonie si verifica quel che avverra' con i templi che cambiano
padrone e divinita' via via che nuovi eserciti conquistatori si succedono.
Ma qui, piu' di censura si tratta di una falsificazione.
La prima censura vera e propria la ritroviamo nella Genesi biblica. Qui vi
e' primo tentativo di cancellare ogni traccia delle divinita' matriarcali e
di un passato nel quale le donne avevano pari diritti. Una censura
grossolana che lascia una traccia ben visibile, quasi una cicatrice
linguistica.
Questa epica deformazione appartiene a una tradizione piu' antica di quella
ebraica ed e' comune a tutti i popoli dell'area mediorientale dove il
patriarcato si e' instaurato in forma molto rigida.
Nella Genesi, come nel resto dei testi biblici, convergono differenti
tradizioni storiche e culturali e le tracce sono visibili, come le impronte
digitali delle tradizioni che le hanno generate.
Nel primo racconto della creazione (Genesi, 1,1) l'essenza creatrice e'
chiamata Elohim.2
Questi de'i primordiali, operano fino al sesto giorno. E sono essi a creare
tutto l'universo, esseri umani compresi. Infatti, alla fine del sesto giorno
si legge: ""Dio creo' l'uomo a sua immagine...maschio e femmina li creo'"
(Genesi 1, 27). Poi all'inizio del settimo giorno gli Elohim scompaiono e
nella secondo racconto della creazione (Genesi, 2,4), il registro narrativo
cambia completamente e fa la sua comparsa Jahve', il Dio unico e
innominabile che "da' vita" alla creazione. E, nota bene, egli non e'
soddisfatto degli esseri umani creati precedentemente e crea percio' Adamo e
Eva.
Ecco che e' evidente che Elohim e Jahve' sono divinita' diverse, senno'
perche' Jahve' dovrebbe creare gli esseri umani il sesto giorno e poi
crearli nuovamente il giorno successivo?
E' chiaro che sotto alle stranezze di questa storia ci sono due passaggi di
censure e falsificazioni.
Possiamo immaginare che, come accade nella cultura greca, nelle versioni
iniziali gli Elohim vengano sconfitti da Jahve', ma in questo caso Jahve'
non e' soddisfatto dell'umanita' creata dagli Dei che ha spodestato e si
crea dei nuovi esseri umani di qualita' superiore. In questo modo i
guerrieri patriarcali vincitori affermano la loro superiorita' sui contadini
matriarcali che hanno sottomesso. Poi pero', un'altra ondata di
conquistatori patriarcali si sovrappone e questi cancellano perfino la
traccia della creazione degli Elohim. E dicono: Elohim e' solo una diversa
forma verbale per indicare l'Unico Dio... Ma come sempre il diavolo fa le
pentole e non i coperchi e i grossolani censori si dimenticano di cancellare
la doppia versione della creazione dell'umanita'.
Ma, oltre che nel testo biblico, le tracce di questa falsificazione restano
nella tradizione ebraica, nella quale sono numerosissimi i midrash, commenti
al testo biblico tramandati in forma orale. Uno di questi contiene un
riferimento a esseri umani creati prima di Jahve', qui si parla di Lilith.
Lilith fu la prima sposa di Adamo ma fu da lui scacciata perche' pretendeva
di essergli pari.
Si narra che da allora Lilith erri per il deserto e tenti i giovani uomini
nel sonno provocando loro le eiaculazioni notturne con cui genera i demoni
(i jinn della tradizione araba).
Secondo alcuni recenti studi, Lilith rappresenta una divinita' femminile
proveniente dal culto della grande Madre Terra adorata dai popoli
presemitici che abitavano la Palestina e contro cui si scontrarono gli
ebrei. La storia di Lilith rappresenta il momento di passaggio dalle culture
matriarcali originarie verso quelle patriarcali.
Passano i secoli e si continuano a mettere in atto censure e falsificazioni.
Cosi' due banditi adottati da una prostituta che trasformano una banda di
predoni reietti in un esercito con tanto di citta' fortificata diventano
Romolo e Remo, adottati da una lupa (i lupanari erano i postriboli) e
discendenti dalla stirpe di Ettore, l'eroe troiano.
Dovettero pero' passare altri secoli prima che le storie dei potenti
trovassero oppositori capaci di immaginare un'altra genesi e un'altra
visione del mondo.
Certamente la satira esiste da tempo immemorabile e ce ne sono giunti esempi
anche dall'antichita' come "L'asino d'oro" di Apuleio (125-170 c.a d.C) o la
commedia dove si narra dello sciopero del sesso proclamato dalle donne
dirette da Lisistrata contro la guerra scritta da Aristofane nel IV secolo e
Lucio e l'asino di Luciano di Samosata.
Ma non si trattava ancora di una critica culturale radicale.
Gesu' fu probabilmente tra i primi a rifiutare la cultura autoritaria del
suo tempo. E la sua predicazione in alcuni momenti si riempie di senso
dell'umorismo ad esempio quando racconta che e' piu' facile che una gomena
(una grossa corda usata per ancorare le navi) passi per la cruna di un ago
che un ricco entri nel regno dei cieli (non era un cammello, ci fu un errore
di traduzione).
A quei tempi trasformare l'acqua in vino per allietare una festa, guarire
un'anoirissa (donna intoccabile afflitta da mestruazioni permanenti) e
salvare un'adultera dalla lapidazione perche' "ha peccato per troppo amore"
erano gesti rivoluzionari che negavano la cultura dominante e l'ideologia
del Dio guerriero e della donna proprieta' del maschio. Infatti, Gesu' venne
crocefisso quasi subito. E la sua stessa figura fu resa digeribile
attraverso successivi passaggi di censure e falsificazioni. Alla fine il
piccolo palestinese dalla pelle scura e con i capelli ricci e neri che
cacciava i mercanti dal tempio divento' biondo, bianco di pelle, alto e
longilineo, attorniato da nobili e imperatori
http://www.jacopofo.com/?q=comment/reply/1379
Le gran casse clericali stanno cercandoo di smontare alcuni punti
indiscutibili del romanzo di Dan Brown.
Abbiamo visto gli specialisti arrampicarsi sui vetri per sostenere
l'impossibile.
La Bibbia censurata
La Bibbia censurata
La settimana scorsa Dario vi ha raccontato della Bibbia popolare
incisa nelle sculture che decorano il Duomo di Modena.
Oggi vorrei narrarvi di una ricerca parallela che ho condotto andando
a rileggere il testo "ufficiale" della Bibbia, in particolare le prime
pagine del Libro della Genesi, dove si rievoca la creazione dell'Universo
per mano di Dio.
Si tratta di un testo che tutti abbiamo letto almeno una volta. Ma
forse stupira' scoprire che questo scritto nasconde un racconto ben diverso
da quello che insegnano rabbini, preti e mullah (anche i musulmani
considerano la Bibbia un loro testo sacro).
Ancora una volta c'e' da stupirsi di come si sia potuto non vedere il
significato delle parole che, per altro, sono molto chiare.
E' sufficiente prendere il testo ufficiale approvato dalla Chiesa
Cattolica e leggerlo dimenticando quel che ci hanno insegnato a Catechismo,
per capire che c'e' qualche cosa che non torna.
Infatti, nel racconto del sesto giorno della creazione si legge: "E
Dio creo' Adamo, maschio e femmina lo creo'".
Poi il settimo giorno Dio crea Adamo con l'argilla, e successivamente,
utilizzando la famosa costola, Eva. Cioe', Dio crea Adamo due volte. Ora
suppongo che siate d'accordo con me sul fatto che questo comportamento non
e' normale neanche per un Dio. Ovviamente non sono il primo a essersi
accorto di questa contraddizione. Ma tutte le spiegazioni che ho letto, a
partire dalla teoria di un Adamo ermafrodita, non spiegano perche' il sesto
giorno Dio crea Adamo e il giorno dopo ricrea lo stesso essere daccapo con
l'argilla. Cioe', crea due volte la stessa persona. Tutte le teorie, non
riescono a spiegare questa assurdita'.
O chi ha scritto la Genesi aveva gravi problemi mentali oppure ci deve
essere un grosso malinteso. O una grande censura...
Per sciogliere questo mistero dobbiamo andare a leggere la Bibbia
ebraica.
Infatti, i cristiani, che sono i soliti superficiali, hanno tradotto
con la parola "Dio" due differenti termini ebraici: Eloim e Yahvveh.
Eloim e' un plurale e significa "gli Dei", Yahvveh e' un singolare e
significa "Colui che e'".
Nella Genesi, fino al sesto giorno, agiscono solo gli Eloim, sono loro
a creare l'universo, il mondo, il mare, il cielo, gli animali e le piante. E
anche la prima versione di Adamo maschio e femmina. Alla fine del sesto
giorno c'e' una frase dal senso un po' misterioso: gli Eloim si ritirano
nella loro energia. Il settimo giorno entra in scena per la prima volta
Yahvveh, che "anima" tutto l'universo e crea Adamo e Eva.
Che cosa significa? Anche su questa questione si sono profusi
ettolitri di inchiostro: si sostiene che Eloim e Yahvveh sono lo stesso Dio
con due nomi diversi per motivi mistici.
Insomma, la situazione appare un po' confusa ma possiamo chiarirla
tracciando un parallelo tra la Genesi e le altre storie della creazione
scritte dal resto dei popoli del mondo.
In effetti, nelle maggiori religioni del pianeta ci sono racconti
simili. Ma da sempre i commentatori della Bibbia, considerano la loro
religione (ebraica, cristiana o musulmana) talmente superiore ai culti
pagani da rifiutare qualunque similitudine e questo li ha resi incapaci di
capire quel che stavano leggendo.
L'esistenza di due entita' divine (Eloim e Yahvveh) e' infatti una
costante nella maggioranza delle religioni che si sono sviluppate nelle
societa' schiaviste ed e' invece assente nei miti delle societa' primitive.
Le storie della creazione nelle culture schiaviste narrano la storia di un
Dio primitivo che viene spodestato (ad esempio, presso i greci Zeus spodesta
Urano).
In questi racconti vediamo rispecchiarsi la storia dell'umanita'.
All'inizio la societa' matriarcale, che adora la Dea Madre, e' la
forma dominante di organizzazione sociale. Una societa' capace di grandi
risultati tecnologici e colossali opere idriche come la bonifica delle
paludi del Nilo. Poi queste societa' pacifiche e amanti della sessualita'
vengono sottomesse dagli allevatori guerrieri patriarcali. Gente rozza ma
abilissima nell'uso dell'arco e del cavallo. Questa traumatica conquista
viene rappresentata nella storia degli Dei. La Dea Madre viene soppiantata
dal Dio guerriero. Ma a questo Dio non interessa prendere per se' l'onore
della creazione.
I guerrieri schiavisti considerano il lavoro qualche cosa di
umiliante. Anche il lavoro di creare l'Universo. Quindi non viene cancellata
la storia della creazione ma a questa si aggiunge il racconto di come gli
Dei creatori siano stati soppiantati dagli Dei guerrieri. Quando poi altre
ondate migratorie di allevatori guerrieri vincono i primi conquistatori si
registra anche nell'Olimpo la venuta di una terza generazione di divinita'.
Cosi', ad esempio, presso i greci la Dea Madre creatrice viene in un primo
momento spodestata da Urano che a sua volta soccombe davanti a Zeus. Si
verifica nella narrazione un'evoluzione simile a quella che caratterizza i
templi religiosi. I conquistatori edificano nuovi templi ai loro Dei
utilizzando come base di partenza i templi degli sconfitti.
Questa stratificazione e' evidente nelle narrazioni mesopotamiche
dalle quali la Bibbia trae origine. Ma nella stesura ebraica le tracce di
questo succedersi di divinita' vengono occultate. Ma non completamente:
resta quell'Eloim nel testo ebraico, poi cancellato nella versione
cristiana. E resta quel controsenso della doppia creazione degli esseri
umani.
A questo punto possiamo rileggere tutta la storia in modo molto
diverso e scoprire il racconto del colpo di stato del Dio patriarcale
(Yahvveh) contro gli Dei creatori (Eloim). Il tutto risulta piu' chiaro se
si va a vedere tutti i significati della parola Adam che, puo' essere
tradotta anche con "l'umanita'". Ecco allora che la frase della creazione
nel sesto giorno diventa "Gli Eloim crearono l'umanita', maschi e femmine li
crearono".
Ma c'e' un altro elemento che prova questa lettura: la Bibbia ebraica
e' detta anche "dei sacerdoti", cioe' la Genesi che noi conosciamo e' la
versione ufficiale. Ma esistono altre versioni tramandate oralmente e molto
piu' ricche. Ed e' a queste versioni popolari che i rabbini si richiamano
per secoli quando devono chiarire il significato della Bibbia. Ed e' grazie
a questi commenti scritti che sono giunti fino a noi frammenti della Genesi
tramandata oralmente. Tutti abbiamo sentito parlare della storia di Lucifero
e di Lilith. Ma se si va a vedere nella Bibbia ufficiale non si parla della
ribellione di Lucifero e della sua cacciata ne' del suo divenire il Diavolo.
E non si narra neanche di Lilith, la prima donna che Adamo rifiuta perche'
creata "col sangue e con lo sputo". Queste storie invece sono ampiamente
presenti nei commentari ebraici della Bibbia ufficiale. Ecco che,
incrociando questa tradizione orale con il testo ufficiale, tutto appare
piu' chiaro: gli Eloim creano gli esseri umani e l'universo. Poi arriva
Yahvveh che li spodesta. Questo Yahvveh crea un uomo a sua immagine e
somiglianza, un guerriero, e gli da' il potere su tutte le creature compresi
i primi umani creati dagli Eloim. Ma Adamo rifiuta di accoppiarsi con le
donne create dagli Eloim perche' esse sono inferiori.
Quindi Dio crea una donna apposta per lui.
Ed ecco che in un colpo solo abbiamo anche un tentativo grossolano (e
successivamente rimosso nella versione definitiva del testo biblico) di
codificare il diritto dei conquistatori di sottomettere i vinti perche'
nelle loro vene scorre un sangue diverso (sono stati creati da un Dio
superiore).
Nella Genesi esiste un altro punto nel quale e' chiara la
sovrapposizione tra due diversi racconti e il ruolo originario degli Eloim:
la storia della mela e del serpente. Te la ricordi? Dio si imbestialisce
perche' Adamo e Eva mangiano la mela. Li maledice, li scaccia dal paradiso e
li condanna a vivere con dolore e fatica e a conoscere la morte perche'
hanno peccato.
Questa e' la storia come ce la raccontano a Catechismo. Ma se andiamo
a leggere il testo della Genesi scopriamo che, dopo essere scomparsi il
sesto giorno della creazione, gli Eloim ritornano in scena proprio in questo
punto, prima di scomparire definitivamente.
Quando Dio scopre che Adamo e Eva hanno mangiato la mela non e'
Yahvveh ma sono gli Eloim. E gli Eloim non sembrano molto arrabbiati, si
limitano a dire:"Ora sono come noi perche' hanno mangiato il frutto della
conoscenza". Sembrano quasi contenti. E sarebbe logico che fosse cosi'.
Essendo onniscenti gli Eloim sapevano benissimo che sarebbe successo. Sono
solo curiosi di sapere come sia accaduto esattamente, come se conoscessero
il futuro a grandi linee e volessero apprendere invece i particolari... Poi
il testo cambia ritmo, sembra proprio di leggere frasi aggiunte a
posteriori. Riappare Yahvveh che invece e' molto arrabbiato: ma attenzione
egli non maledice gli umani. Maledice il serpente (che non e' il demonio ma
il piu' astuto degli animali) e maledice la terra, cosi' l'uomo fatichera' a
coltivarla. Poi allontana gli esseri umani dal Paradiso per impedire loro di
mangiare anche il frutto dell'albero della vita, se lo facessero gli umani
diventerebbero come gli Dei.
E tra l'altro il serpente non mente quando dice a Eva che non morira'
se mangera' il frutto proibito. Infatti, anche nel Paradiso gli umani sono
destinati a morire a prescindere dalla loro ubbidienza.
E' appunto per evitare che diventino immortali mangiando anche il
frutto dell'albero della vita che vengono allontanati dal Paradiso. Tutto
questo capitolo e' chiaramente il frutto della sovrapposizione di due
racconti.
Al testo piu' antico che presenta come fatto positivo la conquista
della coscienza umana di se', si sovrappone la visione negativa della
coscienza propria della cultura patriarcale. L'interpretazione del testo
viene quindi forzata dalla lettura del Catechismo cattolico che trasforma il
serpente in demonio, inventa la maledizione di Adamo e Eva e finge di non
accorgersi che la morte non e' frutto del peccato.
Il discorso diventa piu' chiaro se ritorniamo a leggere le storie
della nascita della coscienza presso altre culture e in particolare quelle
mesopotamiche (dalle quali, come si e' detto, ha origine il racconto
biblico).
Troviamo vari racconti nei quali l'acquisizione della coscienza non ha
nessuna implicazione negativa anche se costringe gli umani a "uscire dal
Paradiso" della non coscienza animale. In queste tradizioni troviamo a volte
perfino un chiaro racconto della scoperta della coscienza per via sessuale.
Ad esempio, nella tradizione sumerica c'e' intatta la narrazione scaturita
dalla cultura matriarcale nella quale la conoscenza si ottiene per via
sessuale e non sottintende nessun tipo di disubbidienza. Il primo uomo
infatti e' un brutalone che si accoppia con gli animali fino a quando un Dio
non gli invia una Dea che si accoppia con lui per giorni. Terminata
l'iniziazione al sesso con l'amante divina essa gli dice le stesse parole
che troviamo nella Genesi: ora sei come gli Dei perche' conosci il bene e il
male. Dopodiche' Adamo diventa incapace di accoppiarsi con gli animali. In
effetti lui ci prova ma essi lo rifuggono perche' e' diventato diverso da
loro. Ed e' da notare (lo ripeto) che la civilta' sumera e' la piu' antica
delle culture mesopotamiche che sono la fonte di tutti i miti biblici. Le
storie di Adamo e Eva, Caino e Abele e Noe' sono tutte precedenti alla
formazione della cultura ebraica.
E parlando di Caino e Abele possiamo osservare come nel loro conflitto
si rispecchi ancora una volta, la memoria del trauma della sconfitta delle
popolazioni agricole da parte degli allevatori guerrieri.
Come spesso accade sono i vincitori a scrivere la storia, sempre
preoccupati di nascondere i propri crimini.
Caino e' il contadino, Dio (Yahvveh) lo odia (chissa' perche') e non
apprezza i suoi doni. Dio ama invece Abele, l'allevatore.
Ma mentre nella realta' sono gli allevatori a massacrare i contadini e
ridurli in schiavitu' nella Genesi e' Caino a uccidere Abele.
A distanza di migliaia di anni possiamo finalmente dirlo: Abele era
uno stronzo.
E Caino e' innocente.
Jacopo Fo
La "Genesi" della censura
I primi a falsificare i fatti e nascondere la realta' furono i popoli di
allevatori guerrieri che misero a ferro e fuoco le valli bagnate dai grandi
fiumi e abitate da contadini pastori matriarcali.
Gli allevatori guerrieri erano potenti grazie all'efficienza dei loro archi,
e all'uso dei cavalli. Questi inventori della guerra avevano eserciti
formidabili ma non una grande cultura.
I contadini matriarcali erano ben piu' evoluti e dotati di una creativita'
fantastica, epica e grottesca ma forti di una maggiore aggressivita'. Ecco
che i conquistatori si impossessano non solo dei loro terreni e delle loro
vite ma anche del loro racconto della storia del mondo modificandole allo
scopo di legittimare il loro potere.
La narrazione matriarcale della creazione ad opera della Dea Madre (Gea)
viene stravolta.
In Grecia si inventa che le divinita' dei conquistatori comandati da Urano,
figlio di Gea, hanno sconfitto sua madre. Poi arriva un'altra ondata di
pastori ancora piu' aggressivi che prendono il sopravvento e raccontano che
Urano e' stato a sua volta spodestato da Zeus.
Nelle cosmogonie si verifica quel che avverra' con i templi che cambiano
padrone e divinita' via via che nuovi eserciti conquistatori si succedono.
Ma qui, piu' di censura si tratta di una falsificazione.
La prima censura vera e propria la ritroviamo nella Genesi biblica. Qui vi
e' primo tentativo di cancellare ogni traccia delle divinita' matriarcali e
di un passato nel quale le donne avevano pari diritti. Una censura
grossolana che lascia una traccia ben visibile, quasi una cicatrice
linguistica.
Questa epica deformazione appartiene a una tradizione piu' antica di quella
ebraica ed e' comune a tutti i popoli dell'area mediorientale dove il
patriarcato si e' instaurato in forma molto rigida.
Nella Genesi, come nel resto dei testi biblici, convergono differenti
tradizioni storiche e culturali e le tracce sono visibili, come le impronte
digitali delle tradizioni che le hanno generate.
Nel primo racconto della creazione (Genesi, 1,1) l'essenza creatrice e'
chiamata Elohim.2
Questi de'i primordiali, operano fino al sesto giorno. E sono essi a creare
tutto l'universo, esseri umani compresi. Infatti, alla fine del sesto giorno
si legge: ""Dio creo' l'uomo a sua immagine...maschio e femmina li creo'"
(Genesi 1, 27). Poi all'inizio del settimo giorno gli Elohim scompaiono e
nella secondo racconto della creazione (Genesi, 2,4), il registro narrativo
cambia completamente e fa la sua comparsa Jahve', il Dio unico e
innominabile che "da' vita" alla creazione. E, nota bene, egli non e'
soddisfatto degli esseri umani creati precedentemente e crea percio' Adamo e
Eva.
Ecco che e' evidente che Elohim e Jahve' sono divinita' diverse, senno'
perche' Jahve' dovrebbe creare gli esseri umani il sesto giorno e poi
crearli nuovamente il giorno successivo?
E' chiaro che sotto alle stranezze di questa storia ci sono due passaggi di
censure e falsificazioni.
Possiamo immaginare che, come accade nella cultura greca, nelle versioni
iniziali gli Elohim vengano sconfitti da Jahve', ma in questo caso Jahve'
non e' soddisfatto dell'umanita' creata dagli Dei che ha spodestato e si
crea dei nuovi esseri umani di qualita' superiore. In questo modo i
guerrieri patriarcali vincitori affermano la loro superiorita' sui contadini
matriarcali che hanno sottomesso. Poi pero', un'altra ondata di
conquistatori patriarcali si sovrappone e questi cancellano perfino la
traccia della creazione degli Elohim. E dicono: Elohim e' solo una diversa
forma verbale per indicare l'Unico Dio... Ma come sempre il diavolo fa le
pentole e non i coperchi e i grossolani censori si dimenticano di cancellare
la doppia versione della creazione dell'umanita'.
Ma, oltre che nel testo biblico, le tracce di questa falsificazione restano
nella tradizione ebraica, nella quale sono numerosissimi i midrash, commenti
al testo biblico tramandati in forma orale. Uno di questi contiene un
riferimento a esseri umani creati prima di Jahve', qui si parla di Lilith.
Lilith fu la prima sposa di Adamo ma fu da lui scacciata perche' pretendeva
di essergli pari.
Si narra che da allora Lilith erri per il deserto e tenti i giovani uomini
nel sonno provocando loro le eiaculazioni notturne con cui genera i demoni
(i jinn della tradizione araba).
Secondo alcuni recenti studi, Lilith rappresenta una divinita' femminile
proveniente dal culto della grande Madre Terra adorata dai popoli
presemitici che abitavano la Palestina e contro cui si scontrarono gli
ebrei. La storia di Lilith rappresenta il momento di passaggio dalle culture
matriarcali originarie verso quelle patriarcali.
Passano i secoli e si continuano a mettere in atto censure e falsificazioni.
Cosi' due banditi adottati da una prostituta che trasformano una banda di
predoni reietti in un esercito con tanto di citta' fortificata diventano
Romolo e Remo, adottati da una lupa (i lupanari erano i postriboli) e
discendenti dalla stirpe di Ettore, l'eroe troiano.
Dovettero pero' passare altri secoli prima che le storie dei potenti
trovassero oppositori capaci di immaginare un'altra genesi e un'altra
visione del mondo.
Certamente la satira esiste da tempo immemorabile e ce ne sono giunti esempi
anche dall'antichita' come "L'asino d'oro" di Apuleio (125-170 c.a d.C) o la
commedia dove si narra dello sciopero del sesso proclamato dalle donne
dirette da Lisistrata contro la guerra scritta da Aristofane nel IV secolo e
Lucio e l'asino di Luciano di Samosata.
Ma non si trattava ancora di una critica culturale radicale.
Gesu' fu probabilmente tra i primi a rifiutare la cultura autoritaria del
suo tempo. E la sua predicazione in alcuni momenti si riempie di senso
dell'umorismo ad esempio quando racconta che e' piu' facile che una gomena
(una grossa corda usata per ancorare le navi) passi per la cruna di un ago
che un ricco entri nel regno dei cieli (non era un cammello, ci fu un errore
di traduzione).
A quei tempi trasformare l'acqua in vino per allietare una festa, guarire
un'anoirissa (donna intoccabile afflitta da mestruazioni permanenti) e
salvare un'adultera dalla lapidazione perche' "ha peccato per troppo amore"
erano gesti rivoluzionari che negavano la cultura dominante e l'ideologia
del Dio guerriero e della donna proprieta' del maschio. Infatti, Gesu' venne
crocefisso quasi subito. E la sua stessa figura fu resa digeribile
attraverso successivi passaggi di censure e falsificazioni. Alla fine il
piccolo palestinese dalla pelle scura e con i capelli ricci e neri che
cacciava i mercanti dal tempio divento' biondo, bianco di pelle, alto e
longilineo, attorniato da nobili e imperatori