Discussione:
LEGGE SCELBA
(troppo vecchio per rispondere)
Arduino
2018-06-08 15:24:17 UTC
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Oggi potrebbe sembrare incredibile, ma il Pci votò contro la
promulgazione della Legge Scelba nel giugno del 1952.

Ovviamente questo non accadde per un antico scrupolo garantista da
parte degli onorevoli comunisti; semplicemente avevano compreso di
essere il vero obiettivo della legge che proibiva partiti che avessero
"finalità e metodi" che erano appartenuti al partito fascista.

Ma andiamo con ordine. Quella del 18 aprile 1948, per la Democrazia
Cristiana fu una vittoria epocale, ma non definitiva.
Nonostante che con il governo De Gasperi il popolo italiano stesse
raggiungendo livelli di benessere fino a quel momento mai conosciuti
nella storia italiana, diversi segnali indicavano che il Partito
Comunista aveva ripreso a crescere e, soprattutto, che il consenso che
si era riversato sulla Democrazia Cristiana e i partiti ad essa alleati
si stava erodendo. Infatti, nelle elezioni del 1953, risulterà che a
fronte della crescita del 4,32% dei comunisti e i loro alleati
socialisti, la Democrazia Cristiana perderà oltre l'otto per cento, e
l'insieme dei partiti centristi il 12%, finendo addirittura, sia pur
per pochissimo, in minoranza (49,80%), anche se il meccanismo, non
perfettamente proporzionale, lascerà ai centristi una seppur
risicatissima maggioranza di seggi, 305 su 590 alla Camera, e 121 su
237 al Senato.

Questo accadrà in seguito, ma le elezioni locali del 1951-52, avevano
dato segnali addirittura più preoccupanti.

Non ci si deve allora meravigliare se i partiti centristi cercarono di
correre ai ripari: la loro operazione più nota fu quella che passò alla
storia col nome di "Legge Truffa", una legge elettorale in realtà mal
congegnata, che sarebbe stata utile solo se i centristi avessero
ottenuto una percentuale di pochissimo superiore al 50%. Se non
l'avessero raggiunta (come difatti accadde) il premio di maggioranza
non sarebbe scattato, con il rischio, addirittura, che il centro
restasse in minoranza, mentre se l'affermazione fosse stata netta,
inutile sarebbe stato incrementare ulteriormente i seggi.

L'altra arma fu, appunto, la "Legge Scelba". Per comprendere la chiave
anticomunista di questa legge si deve tener conto che in quei primi
Anni Cinquanta, a crescere, più che i socialcomunisti, erano i
monarchici e il Msi, che difatti nel 1953 avranno un aumento
complessivo dell'8%.

I primi non facevano molta paura, infatti De Gasperi aveva già
progettato di includerli, in caso di necessità, nell'area governativa.
Quanto invece al Msi, anche se, dopo una forse eccessiva apprensione
che i successi del Partito dell'Uomo Qualunque potessero portare a un
ritorno fascista, si era ben compreso che i neofascisti non avevano i
numeri per ritornare al potere, si temeva, comunque, sia un'ulteriore
crescita che sommata ai voti comunisti e socialisti mettesse il centro
in minoranza, sia il movimentismo di quel partito in quegli anni. I
Centristi, e in particolare la Democrazia Cristiana, con quella legge
si munirono di uno strumento di ricatto verso il Msi, ma soprattutto,
stabilirono un principio che nella mente dei promulgatori della legge
avrebbe potuto essere usato contro il Pci, che ai loro occhi aveva
finalità e metodi che erano stati propri del partito fascista. Infatti
il Pci comprese benissimo a cosa mirava la legge e votò contro.
--
Arduino d'Ivrea
Arduino
2018-06-09 12:43:07 UTC
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Arduino <***@mynewsgate.net> ha scritto:

Per approfondire il tema, bisognerebbe riflettere sugli scopi che
potevano prefiggersi i promulgatori della legge.
La proibizione dell'apologia del fascismo aveva una sua logica, si
toglieva a un concorrente politico la possibilità di usare come arma la
nostalgia dei "bei tempi andati" che a un certo punto prende tutti gli
anziani.
Ma la proibizione di ricostituire il partito fascista, avrebbe avuto una
sua logica solo se applicata al Msi. Cervellotico sarebbe stato andare a
immaginarsi che qualcuno potesse andare a costituire un partito fascista
concorrente del missino.
Per cui gli scopi non potevano essere che: Tenere alla briglia il Msi,
attenuandone le impennate che avrà anche in seguito, come l'alleanza coi
comunisti e la sinistra Dc per eleggere Gronchi, o per sostenere la
giunta regionale siciliana.
E, avere un'arma come eventuale ultima ratio col Pci.
--
Arduino d'Ivrea
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